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Archivio per il Tag »conti pubblici«

→  giugno 27, 2019


«È per colpa dell’austerità imposta dall’Europa se i nostri conti non sono in ordine»: come Alberto Alesina e Francesco Giavazzi dimostrano in modo inconfutabile, il contenuto di verità della frase è nullo. Ma in bocca a un personaggio come Matteo Salvini è la pietra filosofale che trasforma il piombo delle inevitabili conseguenze negative di una politica basata su quel presupposto nell’oro dei voti alla fine di una campagna per ora solo per i sondaggi in attesa che diventi per i voti veri e propri. Quando, forse neppure Salvini lo sa: ma sembra difficile che egli lasci che a eleggere nel 2022 il successore di Sergio Mattarella al Quirinale siano Camere dove il M5S ha il maggior numero di parlamentari. Con il che per 7 anni non ci saranno più ostacoli all’occupazione con persone allineate delle posizioni chiave nell’amministrazione, nelle autorità di regolazione e di controllo. Nel frattempo questa falsa spiegazione dei nostri mali si sarà diffusa nella popolazione, influenzandone non solo le scelte elettorali, ma le decisioni e le scelte di vita: quanto tempo ci andrà perché quei veleni vengano metabolizzati? Le vicende dell’Argentina dei decenni passati, e quelle del Venezuela di oggi, sono a ricordarci che i tempi e le sofferenze possono essere senza fine.

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→  gennaio 29, 2011


Strategia in tre mosse contro una proposta indecente.

1. Rifiutare paragoni impropri. La proposta deve essere isolata perché appaia in tutta la sua oscenità. Non ha nessuna parentela con sistemi fiscali, presenti in molti paesi, che tassano sia il reddito che il patrimonio. Non ha nulla a che vedere con la patrimoniale notturna di Amato del 1992, che, a parte la dimensione del prelievo, fu varata quando il rischio di bancarotta incombeva su Governo e istituzioni. E neppure con l’Eurotassa, di cui era stata promessa la restituzione: questa arrivò, ma in misura che, conteggiando interessi e svalutazione, non raggiunse il 50%, e quindi serve a dimostrare ancora un volta che non ci si deve fidare dei governi: mai e di nessuno.

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→  giugno 24, 2006

il_riformista
A PROPOSITO DI MARCHIONNE E ROSSI

Nicola Rossi, sul Corriere della Sera del 14 giugno, sostiene che bisogna ridurre il personale della pubblica amministrazione: di almeno 100.000 unità, se si vogliono risanare i conti pubblici. Di fronte alla virtuose giaculatorie, per le prese in giro dei blocchi dei turn over, o del metodo Gordon Brown, Rossi ha il merito di mettere le carte in tavola. Sergio Marchionne, nel sul intervento pubblicato giovedì dal Riformista, racconta come è riuscito a risanare la Fiat anche «in un Paese che la maggior parte dei commentatori anglosassoni chiamerebbero con una struttura del lavoro poco flessibile».

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→  luglio 13, 2001


Intervista di Antonella Baccaro

Utilizzare i proventi della vendita delle centrali elettriche (Genco) per ridurre subito il buco dei conti pubblici. L’idea è del senatore dell’Ulivo e economista liberal Franco Debenedetti, convinto che intervenire al più presto sul deficit sia interesse di tutti. Maggioran­za e opposizione.

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