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Archivio per il Tag »atlantia«

→  luglio 17, 2020


Intervista di Gianluca Zapponini a Franco Debenedetti

L’economista e scrittore a Formiche.net: Conte è il più grillino dei grillini, abbiamo affidato il destino di una multinazionale che fa strade in tutto il mondo a un tribunale del popolo. Follia togliere la concessione ad Aspi prima che la magistratura abbia fatto il suo corso. Non posso credere che Zingaretti appoggi la rinazionalizzazione della rete autostradale

Un Paese strano, l’Italia. Dove vicenda industriale, quale doveva essere Autostrade, assume i connotati di una partita politica, con tutte le conseguenze del caso: revoca della concessione sì, no, Benetton fuori o dentro. Sono in molti a ritenere che un ritiro della concessione alla società della galassia Benetton sarebbe un bagno di sangue, anche per lo Stato (7 miliardi di indennizzo sicuri, più la possibile sconfitta nel contenzioso). Lo ha detto, pochi mesi fa ma lo si è saputo solo oggi, l’Avvocatura dello Stato, spingendo persino il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli a chiedere a Giuseppe Conte di provare transare prima di far calare la mannaia su Autostrade. Commettendo, dice a Formiche.net l’economista Franco Debenedetti, un errore madornale.

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→  luglio 16, 2020


Cdp non dispone di risorse specialistiche sulla gestione del rischio e anzi viene ad avere lo stesso conflitto di interessi tra fare profitti e fare manutenzione che veniva imputato ad Atlantia

Roma locuta, causa finita? Non proprio, anzi c‘è il rischio che nella “soddisfazione generale” per l’accordo su Autostrade, resti insoluta la questione principale, che non è più quella economica, su cui pare si sia raggiunto l’accordo.

Di grandi disastri, non dovuti a cause naturali, ne sono capitati altri, penso alla Exxon-Valdez, o alla Deepwater Horizon, e prima al Bhopal. Tutti sono riconducibili a una inadeguata valutazione del rischio: ormai si è imparato che la prima cosa da fare, oltre a contenere o rimediare ai danni, è rivedere come e da chi nell’azienda viene accertato il rischio, e a che livello delle strutture gestionali e societarie vengono portate le relative segnalazioni. Questo è quello che l’azionista avrebbe dovuto fare e il governo pretendere da subito.

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→  gennaio 22, 2020


L’idea della politica industriale continua a sedurre: i politici, che così pensano di dimostrare ai cittadini che hanno la situazione sotto controllo; gli imprenditori, specie quelli con qualche problema, che pensano che ci sia qualcosa da guadagnare da quello che i politici dovranno fare. Guadagnare di più è l’obbiettivo naturale delle aziende, non hanno bisogno di essere pungolate per perseguirlo. E quanto al Paese, bisognerebbe incominciare a non distruggere quello che c’è: leggi ILVA, Atlantia, e, se non ci fosse stato Marchionne a impedirlo, anche Pomigliano.

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