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Archivio per il Tag »astensione«

→  giugno 10, 2011


Chissà perché non votare ai referendum sarebbe poco leale, una cosa al limite del lecito, magari da fare, certo da non dire. La soglia del 50% più un voto non è come l’asticella del salto in alto, messa lì per essere superata.

Se è la legge a stabilire una soglia, le conseguenze di starci sopra o sotto sono entrambe previste ed entrambe legittime: buoni cittadini sono gli elettori che votano tanto quanto quelli che non votano. Far mancare il numero legale è pratica corrente in assemblee societarie e in sedute parlamentari. Al Senato, non partecipare al voto ha un significato, è il modo per manifestare che ci si vuole astenere: è solo la conseguenza della regola per cui un provvedimento diventa legge dello Stato solo se ha la maggioranza dei voti a favore.

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→  maggio 1, 2003

il_riformista
Boicottaggi – Perché rifiutare il referendum non è una scelta tattica

Caro Direttore,

“i più tattici, ha scritto ieri a proposito del referendum di Bertinotti, si asterranno”. Io propongo l’astensione, e vorrei spiegare perché. Se alla fine mi dovesse dar del tattico, sarebbe per me la prima volta: e quasi lo prenderei come un complimento.

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→  gennaio 28, 2003

il_riformista
“Spero”, scrive Sergio Cofferati a conclusione della sua intervista a Reset, “che anche il mio amico Franco Debenedetti si sia a questo punto convinto di aver sbagliato quando si è astenuto sulla legge Cirami”. Non mi sono astenuto, non avrei potuto neanche se avessi voluto, perché tutta l’opposizione scelse di non partecipare al voto finale del 24 Ottobre. Ma neppure penso di aver sbagliato: perché l’astensione, che proponevo dalle colonne del Riformista, era volta a dare non un giudizio politico sul merito della legge, ma un segnale del successo nella nostra battaglia.

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→  dicembre 8, 2002

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Voto contrario – Lettera a Mieli

Caro Mieli,
sul ddl che rende permanente il 41 bis il 17 ottobre, in dissenso dal mio gruppo, ho fatto dichiarazione di astensione (come lei sa in Senato l’astensione conta come voto contrario). Siamo stati pochissimi e, del mio gruppo parlamentare, io solo. Come vede a volte ci si trova di istinto.

Franco Debenedetti

→  giugno 17, 1993


Le astensioni potrebbero, domenica prossima, essere numerose: se così fosse, si tratterebbe di un fatto in controtendenza rispetto al processo in atto.
Il voto referendario del 18 aprile è stato notevole non solo per la percentuale del sì (83 per cento) ma anche per l’altissima Percentuale dei votanti (77 per cento). Secondo l’analisi che ne fanno Corbetta e Parisi (Il Mulino, maggio ’93) questo dato, depurato dell’astensionismo aggiuntivo tipico dei referendum, equivarrebbe ad un tasso di votanti, proiettato su elezioni politiche, superiore al 90 per cento.

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