→ marzo 19, 2004

Bisogna confrontarsi con la svolta strategica della Casa Bianca
Per chi in Europa si riconosce in posizioni come quelle di Glucksmann, biasimare aspramente l’”idealismo rivoluzionario” di De Villepinnon significa affatto condividere l’”idealismo conservatore” dei neocon americani. Anzi, se c’è un’insopportabile tendenza manifestatasi con larghezza nella sinistra europea, e soprattutto in quella italiana, è stato il sistematico tentativo di considerare senza alternativa questa scelta.
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→ marzo 11, 2004
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA L’11 MARZO 2004
Norme per aumentare i poteri di controllo delle minoranze azionarie e favorire la trasparenza delle operazioni societarie nelle società per azioni quotate nei mercati regolamentati.
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→ marzo 5, 2004

Chi non vuole imparare dal crac Parmalat
La legge sul risparmio, la risposta agli scandali Cirio, Parmalat, Giacomelli, MyWay, ha iniziato di gran carriera il suo iter parlamentare. Dopo 44 audizioni, le commissioni congiunte fanno gli straordinari per consegnare il rapporto prima che inizi l’esame del testo del Governo.
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→ marzo 1, 2004

Piero Fassino parlando sabato a Torino al convegno dei DS sul lavoro, ha buttato là una frasetta per indicare come esempi positivi altri paesi europei in cui il prelievo fiscale giunge sino al 45 del pil.
Piero Fassino parlando sabato a Torino al convegno dei DS sul lavoro, ha buttato là una frasetta per indicare come esempi positivi altri paesi europei in cui il prelievo fiscale giunge sino al 45 del pil. Più di due punti rispetto alla soglia attuale: più tasse, dunque, come aveva proposto Giovanna Melandri insieme a esponenti del “Correntone”. Non ha formalizzato la proposta, e tuttavia la logica dell’intero discorso è più risorse per “più Stato e più welfare”. Una proposta indubbiamente impopolare.
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→ febbraio 26, 2004

L’autodisciplina delle società quotate
Sembra proprio che molta acqua finirà nel vino delle radicali riforme annunciate da Tremonti dopo lo scandalo Parmalat, e sostenute da parte dell’opposizione: soprattutto in quelle che riguardano Bankitalia. A Berlusconi serve un clima di scontro per le elezioni, quindi non ha nessuna intenzione di chiedere l’appoggio dei “comunisti” per una riforma che può turbare gli assetti del sistema bancario. E poi, per guadagnare che cosa? Perché inimicarsi gli imprenditori aggravando pene e controlli, proprio lui che li aveva ridotti con la legge sul falso in bilancio?
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→ febbraio 23, 2004

L’acquisizione delle nostre banche da parte di banche estere può essere un’opportunità
“La classe politica non accetta la colonizzazione del credito italiano ad opera delle banche straniere”. Per Massimo Mucchetti, (Corriere della Sera del 21 e 22 Febbraio), questo è il vincolo da cui non si può prescindere ragionando di soluzione ai problemi sistemici delle nostre banche ( alcune delle quali sono azioniste importanti di questo giornale). Così, passano in secondo piano i problemi veri: la mancanza di contendibilità del controllo, la dimensione troppo piccola.
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