→ maggio 8, 2022
Intervista di Aldo Cazzullo a Carlo De Benedetti
L’imprenditore: «Questo conflitto si sovrappone a una recessione molto severa con effetti catastrofici. No all’invio di armi, serve una soluzione negoziale»
Carlo De Benedetti, qualche sera fa da Lilli Gruber sul La 7 lei ha detto: «La pace è finita, comincia la fame». È così pessimista?
«No: vedo solo ciò che sta accadendo. Una guerra che si sovrappone a una recessione molto severa, come quella cui stiamo andando incontro, è assurda, senza senso. Le conseguenze sarebbero catastrofiche».
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→ maggio 7, 2022
Una bibliografia sul diritto all’aborto.
Of Abortion, Gender and Ukrainian war in US politics
di Francesco Sisci – Settimananews, 07 maggio 2022
Diritto all’aborto, la democrazia è l’unica cosa da portare con sé mentre il mondo cambia
di Luigi Testa – Domani, 06 maggio 2022
Poland’s Abortion Ban Protests Changed the Country Forever
di Joy Neumeyer – Foreign Policy, 08 novembre 2021
What Happens When Women Can’t Get Legal Abortions
di Neha Wadekar – Foreign Policy, 03 settembre 2021
Manila’s Abortion Ban Is Killing Women
di Nick Aspinwall – Foreign Policy, 29 maggio 2019
What Actually Happens When a Country Bans Abortion
di Amy Mackinnon – Foreign Policy, 16 maggio 2019
On the Front Lines of El Salvador’s Underground Abortion Economy
di Nina Strochlic – Foreign Policy, 03 gennaio 2017
→ maggio 5, 2022
«Barbara mia, sei la persona più bella, più intelligente, più generosa che potessi incontrare. A te devo le più belle fra le cose che ho avute e le migliori fra le cose che ho fatte; possa il pensiero di te aiutarmi a passare dignitosamente il tempo che ancora dovrò vivere senza di te», Franco Debenedetti dice addio con un lungo messaggio all’amore della sua vita, Barbara Ghella.
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→ aprile 28, 2022
Al direttore.
Bucha resterà il fatto più emblematico della Guerra di Ucraina. Non per le efferatezze delle truppe russe, non per i cadaveri lasciati per strada, le mani legate dietro la schiena, non per la precisione con cui è stata documentata: ma per la sfacciata negazione della verità, per cui si tratterebbe di una messa in scena, un “set cinematografico” montato dalla propaganda ucraina. Putin aveva creduto che a riscrivere la storia bastasse onorare con la medaglia al valore gli “eroi” di quella carneficina: dovrà trasformarla in un premio allo sceneggiatore.
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→ aprile 21, 2022
La parola genocidio è ritornata più volte recentemente, da Zelensky alla Knesset come momento fondativo di quella nazione, da Biden come accusa, dalla CPI come possibile reato. Ma “genocidio” non è il superlativo di omicidio di massa, la sua unicità è oggettiva, non solo funzionale a isolare la mostruosità della Shoah. A illustrarlo serve un episodio accaduto durante la Seconda guerra mondiale in Ucraina e descritto da Jonathan Littell ne “Les bienveillantes”.
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→ aprile 15, 2022
La proposta di istituire un “tribunale speciale per Putin” (il Foglio del 21 marzo) aveva suscitato critiche opposte: per alcuni perché giudicata irrealizzabile, per altri perché considerata inutile. Irrealizzabile perché non si sarebbe mai trovato l’accordo tra Stati Uniti e Russia necessario per istituirlo. Inutile perché già esiste all’Aia la Corte penale internazionale (Cpi), istituita a Roma nel luglio 1998, con competenza sui crimini più seri che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme, cioè il genocidio, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra.
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