Ds contro Debenedetti: “Sul Bingo ha sbagliato”

febbraio 26, 2001


Pubblicato In: Giornali, La Repubblica


Nel giorno dell’uscita di scena  di Gian Paolo Zancan, il caso Bingo torna a tormentare i Ds. E rischia di farne le spese il senato­re Franco Debenedetti, sconfes­sato dall’Unione Centro-Crocet­ta della Quercia che annuncia: »Non raccoglieremo le firme per ricandidarlo».

L’abbandono di Zancan, nel­l’aria da qualche tempo, aumen­ta l’incertezza nel Sole che Ride. Il portavoce cittadino, Roberto Tri­carico, afferma che «il ritiro di Zancan conferma un deficit di re­lazione tra i cittadini organizzati in partiti e i cittadini estranei ai movimenti politici». Tricarico aggiunge di condividere «I’ appel­lo per ‘Una nuova politica’ lan­ciato dal Gruppo Abele» che sarà oggi oggetto di un convegno del­le associazioni di volontariato. La speranza dei Verdi è che proprio dal convegno di oggi possa na­scere una lista civica di sinistra radicale. In alternativa c’è all’o­rizzonte l’alleanza con Rifondazione per sostenere un candidato a sindaco Rosso-Verde. Se poi an­che questa ipotesi si rivelasse im­praticabile i Verdi potrebbero rientrare nell’alleanza di centro­sinistra che sostiene Carpanini.

Torna intanto aspra la polemi­ca in casa diessina sul caso Bingo che nei giorni scorsi aveva porta­to alle dimissioni del responsabi­le torinese degli enti locali, Stefa­no Esposito. Ultimo scandalo, un articolo del senatore Franco Debenedetti che difendeva la liceità della legge che consente alle so­cietà private (tra le quale alcune vicine ai partiti) di ottenere la concessione per la gestione del gioco d’azzardo. Nei giorni scorsi Piergiorgio Scaffone, tesoriere dei Ds piemontesi, ha scritto una dura lettera a Debenedetti riesu­mando addirittura «la Cuba del dittatore Batista», dove appunto il gioco d’azzardo costituiva una delle principali entrate dello sta­to. E ieri l’Unione Centro-Crocet­ta del partito ha contestato a De-benedetti l’ultima frase dell’arti­colo in cui si afferma che «il gioco d’azzardo, come il capitalismo, serve a separare il denaro dai cre­tini». «La concezione di un siste­ma capitalistico che definisce cretino chi non ha denaro – si legge nel comunicato diessino – si pone in contrasto insanabile con la tradizione di una forza di sini­stra». Ergo, i diessini non raccoglieranno firme «per l’eventuale ripresentazione del senatore Debenedetti».

Il senatore ha reagito con una breve dichiarazione: «Credo che i dirigenti dell’Unione Centro sia­no incorsi nell’infortunio di leg­gere il mio intervento in modo opposto a quello in cui è scritto».

Poi ha sottolineato: «La legge sul gioco d’azzardo non è firmata da Batista ma da D’Alema e Visco». Nel tentativo di calmare le acque è intervenuto il segretario cittadi­no dei Ds, Alberto Nigra: «Penso che la reazione dell’Unione cen­tro sia una reazione sbagliata a un articolo dal finale sbagliato. La candidatura del senatore Debe­nedetti è di tutta la coalizione e va discussa da tutta la coalizione».

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