Lettere e commenti
“Quali dovrei togliere?” si dice sia stata la risposta di Mozart alle “troppe note!” criticate dall’imperatore Giuseppe II.
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Lettere e commenti
“Quali dovrei togliere?” si dice sia stata la risposta di Mozart alle “troppe note!” criticate dall’imperatore Giuseppe II.
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Da Palermo a Torino
Può darsi che, come sostiene Guido Rossi nel suo ultimo libro “Il mercato d’azzardo”, l’economia a livello planetario abbia messo in scacco la politica, obbligandola ad abdicare ai suoi compiti di indirizzo; può darsi che nella grande finanza internazionale “nei rapporti fra politica ed economia, la prima ormai non indirizza più la seconda, le obbedisce senza discutere”- anche se si nutrono forti riserve sui rimedi proposti.
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La proposta Sarkozy
Charles de Gaulle deve essersi rivoltato nella tomba, alla notizia che Nicolas Sarkozy prende proprio la BBC ad esempio di ciò che dovrebbe essere la televisione pubblica francese. In realtà la “rupture” sta solo nella fascinazione per un modello, anche in questo caso, straniero; perché invece l’idea di eliminare la pubblicità dalle reti pubbliche e di finanziarle con una tassa applicata a Internet, cellulari, televisioni private, rientra nella più pura logica centralista e costruttivista della République.
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da Peccati Capitali
A Perugia, dopo settimane, non sono riusciti ancora a scoprire chi dei quattro ha ucciso Meredith. A Garlasco, dopo mesi, si brancola nel buio. “Cognizzazione” è il neologismo creato per indicare l’intorcigliarsi di perizie e controperizie senza raggiungere la prova che elimina ogni dubbio.
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Il rischio – Una grande coalizione, se è questo l’obiettivo, peserebbe troppo in termini di ambiguità dei programmi
Nessun partito, con nessuno dei sistemi elettorali in discussione, può avere da solo la maggioranza dei seggi in Parlamento: per governare, dovrà stipulare alleanze. Saranno dichiarate prima del voto, oppure negoziate a urne chiuse? La dichiarazione varrà come impegno per tutta la legislatura, oppure le alleanze potranno essere cambiate in corsa? Questa è la questione di fondo, e tocca la radice stessa della democrazia: sapere che cosa si vota e scegliere da chi si vuole essere governati.
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Appello per le riforme
“Ponendo fine ad anni di reciproca demonizzazione, in un quadro di mutuo riconoscimento, i leader dei due maggiori partiti discutono di modifiche della legge elettorale. Entrambi definiscono lodevolmente i loro partiti “ a vocazione maggioritaria”: ma questa non è compatibile con un sistema proporzionale, che darebbe spazio a un “terzo polo”, quindi a una democrazia non bipolare ma “tripolare”.