Dai caratteri mobili ai bit. In Europa la tutela della democrazia online deve superare l’approccio vestfaliano
Gli scontri tra sovranisti ed europeisti, moltiplicatisi in vista delle elezioni europee, non si ridurranno granché , qualunque sia il loro esito: i partiti sovranisti avranno difficoltà a collaborare tra di loro, la loro proposta economica continuerà a oscillare tra una improponibile uscita dall’euro e la tentazione di rovesciare il tavolo rinnegando il dogma che vieta la monetizzazione del debito. Più o meno acute, le contrapposizioni continueranno come prima: questo perché, secondo Martin Belov, il comparatista di leggi costituzionali che sul tema ha curato una raccolta di saggi (Global Constitutionalism and the Challenge to Westphalian Constitutional Law), esse sono radicate a un livello molto più profondo della contingenza e degli interessi politici: risultando infatti dalla contrapposizione di due sistemi costituzionali, quello globale e quello vestfaliano. Nel primo, ci stiamo vivendo. Il secondo ebbe origine dal trattato del 1648 che pose fine alle guerre di religione in Europa, e che, sancendo il principio della sovranità assoluta degli Stati nei propri confini (“cuius regio eius religio”) consolidò la grande invenzione europea, lo stato-nazione.
leggi il resto ›