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Archivio per il Tag »risparmio«

→  aprile 12, 2011


di Isabella Bufacchi

La mission della Cassa depositi e prestiti è rimasta invariata dal 1850, anno della fondazione, a oggi: l’istituto di via Goito opera da sempre senza deviazioni nell’interesse generale pubblico, per il bene del Paese e della comunità, a sostegno dello sviluppo e dell’economia. Attinge storicamente e prevalentemente dal bacino del risparmio postale, attorno ai 200 miliardi, e quindi da sempre è prudente negli investimenti e negli impieghi, guardiana del capitale dei risparmiatori. È quindi difficile tracciare una netta linea di demarcazione tra la “vecchia” e la “nuova” Cassa, perché non c’è: persino nell’ultima modifica allo statuto, quella apportata ieri che le consente di acquisire direttamente o indirettamente capitale di rischio in società di «rilevante interesse nazionale», nella grande novità permane l’intramontabile principio di mettere il denaro in investimenti solidi e redditizi.

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→  giugno 25, 2005

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Intervista

Il disegno di legge sul risparmio è nuovamente al centro di uno scontro politico: oggetto del contendere è un emendamento all’articolo 6 approvato dalle commissioni congiunte Finanza e Industria del Senato, con il quale si congela al 30% il diritto di voto delle Fondazioni nelle banche da loro possedute. Un emendamento che il senatore diessino Franco Debenedetti non solo auspica che venga mantenuto quando la legge passerà all’aula per l’approvazione, ma che giudica addirittura «insufficiente» a realizzare lo scopo che si propone, vale a dire che il patrimonio delle Fondazioni non sia usato per garantire gli assetti proprietari delle loro banche.

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→  ottobre 4, 2001

Non è solo per scaramanzia che il Governo, a differenza che nel 1994, ha deciso che di pensioni in Finanziaria non si parla: è per ragioni politiche che si deve porci mano, non per reperire risorse. Anche se, è bene ricordarlo, per coprire il disavanzo della previdenza tra contributi versati e prestazioni erogate, se ne vanno 100.000 miliardi l’anno. Ma così si corre un rischio: che le pensioni finiscano insieme a licenziamenti e art. 18, fondazioni e municipalizzate, scuola pubblica a privata, nel mucchio delle questioni su cui procedere con il passo del maratoneta. Invece le pensioni sono una cosa diversa.

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