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Archivio per il Tag »religione«

→  gennaio 11, 2015


Nei terribili fatti di questo inizio d’anno e nelle prospettive terribili che aprono di fronte a noi l’immediata, spontanea, reazione dei “je suis Charlie” è la sola nota positiva.
Perché non concederci almeno l’ottimismo di pensare che dietro le migliaia di matite ci sia la maggioranza di un Paese in cui “liberté” ha risonanze senza distinzioni fra i “da” e i “di”, che al medioevo dell’assolutismo teocratico oppone istintivamente le armi della ragione con cui, secoli fa, lo sconfisse?

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→  agosto 1, 2011


Nell’autunno del 1959 Piergiorgio Odifreddi varcò la soglia del Seminario di Cuneo. La sua intenzione era quella di diventare un giorno papa, e benedire da una finestra di Piazza San Pietro la folla estasiata. Ma presto imparò che “il cammino che porta al soglio pontificio è più accidentato e tortuoso di quanto un bambino avesse ingenuamente potuto immaginare”. E, soprattutto, che “per poter un giorno comandare bisognava iniziare subito a obbedire” e a essere rispettosi: cosa che già allora non gli piaceva particolarmente. Cinquant’anni dopo, il matematico impertinente ricorda quei tempi e, contenendo per una volta il suo abituale tono urticante e provocatorio, scrive con grande rispetto e sincerità a chi papa lo è diventato per davvero. Anche se, da scienziato, non abiura al dovere intellettuale di rimanere saldamente ancorato ai fatti della realtà fisica, storica e biologica. Ed è dunque costretto a confutare punto per punto il teologo Joseph Ratzinger, che crede invece in ciò che va “oltre” la realtà e sconfina nella metafisica, nella metastoria e nella metabiologia. In questa lettera si confrontano così due metodi, due atteggiamenti, due visioni del mondo. Da un lato il “comprendere per credere”, che accetta prudentemente di dar credito soltanto a ciò che si capisce e si conosce. E dall’altro il “credere per comprendere”, che si azzarda a scommettere su ciò che ancora non si capisce o non si conosce, nella speranza che tutto poi si chiarificherà o giustificherà.

Caro Papa, ti scrivo
di Piergiorgio Odifreddi
Mondadori, 2011, pp. 196

→  marzo 22, 2007


di Bertrand Russell

Nel 1929, questo saggio fu considerato scandaloso dagli ambienti più tradizionalisti. Oggi, molte delle idee in esso sostenute sono entrate nel dibattito politico e alcune sono state recepite dalla legislazione del diritto familiare. Eppure, dopo quasi ottant’anni, il testo conserva intatta la sua carica «eversiva» contro il pregiudizio e i luoghi comuni in materia di vita sessuale.
L’impietosa critica del filosofo è soprattutto contro la religione cristiana, colpevole di aver imposto una morale sessuofobica; in realtà, Russell non svilisce il ruolo sociale del matrimonio, anzi lo considera «la migliore e più importante istituzione che possa esistere tra esseri umani», se inteso come alleanza e vincolo profondo per la costruzione di una famiglia e non come censura dell’amore passionale, che secondo il filosofo deve potersi esprimere anche al di fuori del matrimonio. Ma l’analisi va oltre, coinvolgendo educazione dei figli, contraccezione, divorzio, omosessualità, salute e istruzione pubblica, in una riflessione tutt’ora ricca di stimoli su temi di perenne attualità anche nella società del terzo millennio.

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→  ottobre 18, 2004

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b>Il dibattito dopo le dichiarazioni del Commissario Europeo

“Se anche conoscessi tutte le lingue degli uomini e degli angeli , ma non avessi la carita’, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo”. scriveva San Paolo ai Corinzi. I parlamentari europei, audendo Rocco Buttiglione, ne hanno apprezzato la conoscenza delle lingue (degli uomini), l’hanno interrogato sulla sua carità, e gli hanno negato la fiducia.

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