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Archivio per il Tag »privatizzazione«

→  marzo 28, 2017


Intervista di Gianluca Rotondi

«Ci sono prassi e modalità consolidate per scegliere i consiglieri di amministrazione, le best practice, che valgono per tutte le aziende, quotate o no. In questo caso c’è invece una pratica sbagliatissima di una nomina basata sull’affiliazione politica».
Franco Debenedetti, imprenditore e già senatore in quota Pds e poi Ds, ha fatto parte dei consigli di amministrazione di società, enti e fondazioni e non è stupito dallo scontro intestino che si sta consumando tra renziani e orlandiani sulle nomina nel cda di Hera. Un vizio antico, che si ripete nel tempo.

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→  settembre 22, 2011


Al direttore

Riflettere sulla possibilità di privatizzare la Rai riapre una ferita. Va bene che “nul n’est besoin d’espérer pur combattre ni de vaincre pour perséverer”: ma qui per perseverare a sperarci bisogna proprio mettercela tutta. C’era stata una finestra, verso la fine della legislatura 1996- 2001, quando era chiaro che il centrosinistra avrebbe perso, e che quindi al Cav. avrebbero fatto capo oltre alle reti Mediaset, anche le reti RAI perché spendono soldi dei cittadini e quindi rientrano nelle responsabilità dell’esecutivo.

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→  luglio 14, 2011


Paure e pregiudizi

«If you panic, panic first», mi diceva un navigato banchiere. Se un fatto ti spaventa, o reagisci subito, oppure stai fermo, non aggregarti al gregge che fugge, e ragiona. Ma ragionare nei momenti di panico è difficile: nell’ansia i pregiudizi sembrano antica saggezza, le idee convenzionali il distillato dell’esperienza, le frasi fatte un solido ancoraggio. Invece il più delle volte sono solo quelli che Bacone chiamava idola fori, e sono responsabili dei comportamenti gregari che amplificano i fenomeni. È quando si placa il vento e sembra scorgersi il sereno il momento per smontarli. Sarà domani la giornata propizia?

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→  dicembre 14, 2010


Dall’Ufficio relazioni con i media dell’Enel

CARO Direttore, alcune precisazioni sull’articolo di Alessandro Penati di sabato scorso. Enel in Russia non “perde”; al contrario, registra buoni risultati destinati a migliorare. Enel non ha percorso la strada dell’internazionalizzazione per «mania di grandezza». Costretta a ridurre la quota di mercato in Italia per favorire la liberalizzazione, ha dovuto mantenere dimensioni adeguate in un contesto competitivo sempre più globalizzato. Oggi, oltre il 50% del margine operativo lordo (più di 17 miliardi di euro a fine 2010), proviene dalle attività all’estero.

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→  giugno 15, 2010


da Peccati Capitali

Come lo scriveranno? ho pensato quando ho sentito che alla RAI nei titoli di coda metteranno quanto guadagna (perché scrivere quanto costa si vergognerebbero) il giornalista. Gli daranno un nome al conquibus? Compenso sembra una scusa per il disturbo, stipendi é impiegatizio e salario proletario, notula sa di notaio e cachet fa cantante lirico, emolumenti se li danno gli amministratori e diaria i parlamentari.

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→  novembre 5, 2009

corrieredellasera_logo
L’acqua è un bene pubblico, non ci piove. Dacia Maraini, che se ne preoccupa nella sua rubrica di martedì, può stare tranquilla. Che però a un certo punto diventa privato. Perde la sua natura pubblica quando fa girare le turbine (private) che producono elettricità? Quando irriga campi privati? E quella del rubinetto, lo diventa quando riempie il bicchiere? Come gli altri beni della terra, l’acqua è un bene pubblico, e il suo essere pubblico si realizza quando le usa il pubblico vero, l’“utilizzatore finale”. Quello che conta non è l’“in sé” del bene, ma il modo con cui viene usato. Bisogna distinguere il bene dal servizio.

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