→ maggio 27, 2007

Il ddl Gentiloni rinuncia alla separazione societaria e prospetta una Fondazione: la politica non uscirà di scena
“Va da sé che […] potrebbe e dovrebbe essere messa in vendita ed offerta ad investitori e risparmiatori privati”. Soggetto è la società “a carattere commerciale e tenuta a sostenere le proprie attività attraverso la raccolta pubblicitaria”, una delle due in cui avrebbe dovuto essere divisa la RAI. Autore, in una lunga e circostanziata lettera al Corriere della Sera del 30 Dicembre 2004, è Romano Prodi, già in corsa per Palazzo Chigi “ Va da sé – era stata la facile risposta – che lo prendiamo in parola”.
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→ maggio 21, 2007

Intervista di Alma Torretta a Franco Debenedetti
La proposta di legge sul conflitto d’interessi rischia di far perdere un bel po’ di voti alla sinistra. Lo sostiene Franco Debenedetti, ex senatore Ds attualmente editorialista de Il Sole 24 Ore, che nota come la discussione ha cambiato oggetto, ma molti sembra non se ne siano accorti.
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→ maggio 18, 2007

Il rischio della perdita di consenso
È dal 1994 che si discute di conflitto di interessi e di come regolarlo per legge. Ora è iniziato il dibattito in aula sulla nuova proposta dell’Unione. E ci si accorge che, mentre il titolo della legge è sempre quello, l’obbiettivo che essa persegue è radicalmente cambiato. Manco a dirlo, in senso opposto a ciò che è successo in questi anni, in campo politico ed in campo economico.
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→ maggio 1, 2007

Tante erano state, nella vicenda Telecom, le preoccupazioni espresse, i pericoli prospettati, le tensioni prolungate, che si capisce il sospiro di sollievo che ha accolto un finale col sapore del déjà vu. Ma i turiboli no, quelli son proprio fuori luogo. Ora che il fumo dell’incenso si è un po’ dissipato, si può provare a trarre qualche conclusione.
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→ aprile 10, 2007

È un fatto eccezionale che il capo di un Governo apra una polemica nei confronti dell’establishment industriale e finanziario del suo Paese, una polemica “aspra, a tratti sprezzante”, come riferisce Ferruccio de Bortoli ( Il Sole 24Ore del 7 Aprile) dopo la conversazione con Romano Prodi. Questo establishment non è reo di atti sediziosi, né di avergli voltato le spalle per il suo avversario politico, ha la sola colpa di non riuscire a “mettere su una proposta industriale per gestire la più importante delle società di telecomunicazioni al mondo”. Dopotutto sono gli imprenditori che selezionano gli investimenti.
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→ aprile 7, 2007

Governo? Non è né assente né reticente». Romano Prodi è nel suo ufficio di Palazzo Chigi. Una giornata intensa, come tante altre, prima di una brevissima pausa pasquale. Ha appena risolto la spinosa trattativa del rinnovo del contratto degli statali. Con soddisfazione. Il tono è tranquillo, le parole misurate, nell’amarezza consapevole che il nostro è un Paese del tutto particolare.Questa volta non per un Esecutivo inadeguato, o per la debolezza della classe politica. Tutt’altro. La colpa è altrove.
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