→ Iscriviti

Archivio per il Tag »Mario Deaglio«

→  ottobre 12, 2009

sole24ore_logo

di Mario Deaglio

OUT: BANCA D’AFFARI
La banca d’affari in sé, che si indebitava a breve per fare finanziamenti a lungo termine, lucrando sul ruolo di intermediario, è oramai morta, sebbene abbia avuto una lunga vita e fosse, prima del crollo di lehman Brothers, sulla cresta dell’onda. Negli Stati Uniti tutte le grandi banche d’affari si sono trasformate in banche ordinarie, soggiacendo così al controllo della Fed, pur di poter usufruire del sostegno pubblico. Attenzione però: la banca che si finanzia a breve per prestare a lungo termine, un tempo nota come “banca universale” potrebbe senz’altro rispuntare: sembrava sepolta dopo la crisi degli anni Trenta, è stata resuscitata negli anni Ottanta negli Stati Uniti ed è una delle cause della crisi attuale.

IN: YUAN

Chi non lo conosce si consideri fuori gioco. E’ la parola che ci seguirà nei prossimi anni, entrando nel dibattito tra economisti e nelle conversazioni tra persone comuni. Sarà infatti il cambio tra la moneta cinese e quella Usa il cardine del nuovo sistema economico mondiale. E’ il riconoscimento che Pechino è diventata la seconda economia del mondo e ben presto diventerà la prima. Non a caso il governo cinese detiene oggi il 23% dei titoli del Tesoro americani. Se gli Stati Uniti vorranno giocare ancora un ruolo di primissimo piano nello scacchiere geopolitico internazionale dovranno fare i conti proprio con questo elemento.

ARTICOLI CORRELATI
FRANCO DEBENEDETTI
di Franco Debenedetti – Il Sole 24 Ore, 12 ottobre 2009

→  febbraio 8, 2002


I leader della sinistra e chi li fischia

Tocca una corda sensibile Mario Deaglio quando accusa i politici di sinistra di aver perso contatto con la realtà sociale di un paese che è cambiato sotto i loro occhi.
E’ solo perché ha smesso di ascoltare gli intellettuali, di por mente alle analisi che essi, dal primo Sylos a Fuà ad Accornero, solo per ricordare quelli menzionati da Deaglio fornivano con preveggente puntualità? Non credo che sia mancata la capacità di ascolto; anzi spulciando negli archivi probabilmente si troverebbe traccia dei convegni in cui quegli studi saranno stati presentati e dibattuti magari da politici ancor oggi sulla breccia.
Perché non li hanno messi in pratica?

leggi il resto ›

→  agosto 22, 1995


La piena accettazione dell’economia di mercato è stato il fatto più significativo degli anni Ottanta; abbandonato il mito dell’egualitarismo (lo ha fatto anche D’Alema al congresso del Pds); si tratta ora di far rivivere un altro ideale che era stato messo in ombra negli ultimi decenni, quello della meritocrazia. La meritocrazia promuove la giustizia sociale, perché ricompensa i più abili anziché i più fortunati; incrementa l’efficienza; tratta gli individui come tali e non come rappresentanti di gruppi sociali; è la chiave per una società più morale e più illuminata: queste le tesi di Adrian Wooldridge (Meritocrazia e la società senza classi , Social Market Foundation, Londra).

leggi il resto ›

→  luglio 1, 1995


Ha ragione Mario Deaglio: “Una gran parte del paese le privatizzazioni proprio non le vuole». Non si spiegherebbe altrimenti perché la legge che istituisce le Autorità di settore (condizione che le legge impone per poter procedere) passata dal Senato alla Camera, ivi pesantemente modificata, avanzi a fatica tra emendamenti e sospensioni. Ormai è evidente che le date previste dal governo per l’inizio della privatizzazione di Stet ed Enel non potranno essere mantenute. «Privatizzazioni ultima disfatta»: se ne lamenta il ministro Masera, durante il dibattito sul documento di programmazione economico finananziaria per il prossimo triennio.

leggi il resto ›

→  febbraio 6, 1995


“Chi promette posti di lavoro per difendere i propri interessi, offende i disoccupati”: così diceva un manifesto che avevo fatto fare per la mia campagna elettorale. Io sono stato eletto, Berlusconi è andato al Governo, i posti di lavoro non ci sono stati, anzi la disoccupazione è aumentata, come era stato previsto. La sinistra non può non dare una risposta sul tema della disoccupazione: Deaglio ha perfettamente ragione.

leggi il resto ›

→  luglio 30, 1994


Intervista di Franco Debenedetti a Mario Deaglio

D.: Professor Deaglio, lei è attento osserva­tore della situazione nazionale, che riesce sempre a guardare dal punto di vista di 7brino. Lei è stato, tra l’altro, uno dei primi a parlare apertamente del declino della nostra città, quando ancora nessuno sem­brava accorgersi della gravità della situa­zione. Quali attese e quali timori dovrebbe­ro attualmente nutrire Torino, la sua eco­nomia e le sua realtà sociale, verso il nuovo clima politico italiano?

R.: Premetto innanzitutto che parlo da eco­nomista, e dunque le mie attese e i miei timori riguardano principalmente la situa­zione economica.

leggi il resto ›