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Archivio per il Tag »libertà economica«

→  febbraio 18, 2011


di Francesco Forte

1. Il 30 Aprile 1993, davanti all’Hotel Raphael, il popolo viola d’allora lanciò un cesto di monetine contro Bettino Craxi, il pentapartito e la prima Repubblica. Era l’inizio dell’operazione giustizialista, a cui è seguita la cannibalizzazione e la svendita della maggior parte dell’apparato di grandi imprese italiane. Il gruppo Ferruzzi, Montedison Finsider, Italtel, T SME, Enichem, mentre Olivetti fu svuotata come impresa elettronica e trasformata in compagnia di telefonia cellulare e Telecom Italia, oggetto di scalate successive, non assumeva il ruolo di avanguardia tecnologica che, come campione nazionale, avrebbe potuto avere. Era stato, così, colpito il motore della crescita industriale italiana. L’apparato bancario imprigionato nella nuova gabbia delle Fondazioni bancarie risultava inadeguato alle funzioni di sostegno all’ investimento delle imprese sul mercato internazionale.

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→  marzo 17, 1999


Se si limitasse a lamentare che il risanamento della finanza pubblica non è stato accompagnato da politiche di sviluppo, Luciano Galli­no (Meno Stato non vuol dire cedere ai privati i panettoni, La Stampa del 15 marzo) sarebbe in buona compagnia: Fazio e Duisenberg, Monti e Romiti, per citarne alcuni. Gli obiettivi che egli indica, «salvaguardia degli interessi nazionali, della propria capacità competitiva e delle proprie forze lavoro», si sono prestati a varie interpretazioni, non tutte fortunate. Perché non ci siano dubbi su che cosa intende, il professor Gallino porta degli esempi: ed è li che l’attenzione si impenna. Ma come? Credevamo di sa­pere che Internet è il frutto spontaneo della libertà, che per difenderla dai regolatori i suoi adepti sono pronti a una guerra santa; che perfino l’intervento dell’antitrust contro lo strapo­tere di Microsoft è temuto co­me un’interferenza sul libero mercato; che Silicon Valley è uno straordinario esempio di ricerca finanziata dal mercato. Qual è mai l’agenzia che ha reso possibile la conquista «del dominio assoluto nel campo delle tecnologie infotelemati­che»?

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→  ottobre 29, 1997


France Telecom si unirà ­pare — a Deutsche Te­lekom nella joint venture con Enel: si realizzerà dunque quel blocco tra monopolisti euro­pei che Rifondazione aveva richie­sto per Telecom al posto della partnership con gli americani di AT&T. Diventa così ancor meno credibile l’impegno di Enel di uscire a breve dal settore dei tele­foni. C’è di più: l’analisi delle ragioni addotte per giustificare il progetto mette in luce una visione a ben vedere inconciliabile con i principi del liberismo e dell’economia di mercato.

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→  giugno 18, 1996


Al convegno di Cernobbio l’intenzio­ne manifesta degli ambien­ti imprenditoriali è stata quella di mandare un se­gnale molto preciso al go­verno Prodi. A poche ore dalla presentazione in con­siglio dei Ministri della ma­novra correttiva, premessa alla finanziaria che il gover­no si è impegnato a far conoscere nelle sue linee ge­nerali entro luglio; a pochi giorni dalla conferenza di Firenze, chiamata a ratifi­care gli ultimi indirizzi con­cordati in sede Ecofin, il se­gnale più preciso è stato quello di fare presto: “I gra­dualismi non pagano”.

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