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→  novembre 2, 2023


Al direttore.
È altamente probabile che molti di quelli che riempiono le piazze urlando a favore di Hamas, di quelli che hanno strappato le bandiere di Israele, molti dei professori che si rifiutano di firmare mozioni contro l’aggressione di Hamas, il 27 gennaio vorranno anche pubblicamente partecipare al Giorno della memoria. Come fanno a non sentire la contraddizione tra il ricordare il genocidio degli ebrei perpetrato dai nazisti, e il sostenere un movimento che ha nel proprio statuto l’obiettivo di farne un secondo, sterminando gli ebrei in quanto ebrei e cancellando Israele da qualunque carta geografica? Ricordare il passato dovrebbe servire al “mai più”: come fanno a dirlo coloro che sostengono un movimento politico che dice di battersi per “ancora una volta”? Problemi loro.

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→  aprile 5, 2018


Un autorevolissimo lettore di IC ha scritto a Sergio Rizzo, vice direttore di Repubblica, per protestare contro le sue parole contro Israele a proposito della “marcia” organizzata al confine di Gaza dai terroristi di Hamas. Rizzo ha infatti risposto all’intervento di un ascoltatore che demonizzava Israele evitando di prendere posizione.
Questo il resoconto della trasmissione che il lettore di IC ha inviato a Sergio Rizzo, vice direttore di Repubblica.

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→  aprile 5, 2016


Al Direttore.

“La donna libera può cambiare l’islam”, come dice Susanna Camusso a Marco Valerio Lo Prete, oppure è vero il contrario, “bisogna che l’islam cambi perché la donna sia libera”? In un modo o nell’altro, nei paesi islamici, tempi lunghissimi; mentre noi abbiamo l’urgenza di concordare rapporti di convivenza con quelli che sono di casa qui. Si baseranno sui nostri valori, compresi i diritti delle donne, oppure sul “se la sono voluta”? I vignettisti di Charlie per le vignette, quelli del Bataclan per le musiche, Bruxelles per Molenbeek, il Belgio per gli aerei, e tutti per Israele. Quelli del “se la sono voluta” sono gli eredi del terzomondismo e di quanti successivamente ne hanno ingrossato le file: Camusso non ne conosce proprio nessuno?
Perché, compiante le donne e ammoniti i maschi, non si rivolge a loro, e spiega loro il danno che procurano?
A sé, a noi: e alle donne islamiche.

→  luglio 30, 2014


Al Direttore.

Sono molto preoccupato. Come mi scrive Abravanel che è andato a trovare amici in Israele per dimostrare solidarietà, “Israele sta vincendo la battaglia, ma rischia di perdere la guerra”. Ieri sera ho finito di leggere “La Famiglia Moskat” di Isaac Singer. Nello spirito di mercoledì sera, ti trascrivo una frase: “Was sind denn die Juden? Ein Volk, das nicht schlafen kann und das die anderen nicht schlafen laesst” (“Chi sono dunque gli ebrei? Un popolo che non può dormire e che non lascia dormire gli altri” nda).
Un abbraccio.

→  novembre 2, 2005

il_riformista
Perché resiste un pregiudizio che è figlio della guerra fredda

Ci sarà anche Piero Fassino alla fiaccolata contro le minacce iraniane a Israele, promossa dal Foglio di Giuliano Ferrara. Per P.G.Battista (Corriere della Sera del 31 Ottobre ) è “ un atto coraggioso”: perché così dimostra di non dare peso alle scontate obbiezioni delle vestali per cui è anatema partecipare a iniziative che partono dalla destra, a prescindere.

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→  marzo 30, 2005

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Eccessiva la sintonia di Prodi con Chirac, sull’Iraq si è preferita l’afasia

Franco Debenedetti, domani lei, come senatore ds, sarà tra i partecipanti a un convegno sulla politica estera della Fed organizzato dall’associazione LibertàEguale. Ci saranno, fra gli altri, anche Amato, Maccanico, Mussi, Napolitano: quale sarà la proposta?
«Credo che il convegno nasca da una riflessione innescata dal1′ultimo voto sul rifinanziamento della missione in Iraq. In Parlamento, pur di evitare una contro-mozione di Rifondazione che avrebbe evidenziato una spaccatura nell’alleanza e anche nel Ds, 1′opposizione ha scelto di non dire nulla, ha preferito l’afasia».

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