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→  dicembre 28, 2016


Questa volta, si spera, nessuno vorrà ululare al fallimento di mercato. Si tratta ovviamente di Monte Paschi di Siena. L’intervento pubblico – sotto forma di ricapitalizzazione preventiva – è reso oggi necessario per rimediare ai danni prodotti da decenni dalla partecipazione pubblica: infatti di nomina pubblica è la maggioranza dei consiglieri della Fondazione, per interesse partitico si è consentito alla Fondazione di detenere la maggioranza assoluta del capitale della banca, in violazione della legge Ciampi, e questa, per non perderla, ha fatto fare alla banca operazioni sui derivati che ne hanno deteriorato il bilancio.

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→  dicembre 9, 2016


Salvare il maggioritario. Dopo il rovescio del referendum, dovrebbe essere questo l’obiettivo primario di Renzi. Nel suo progetto, le due riforme, costituzionale ed elettorale, erano tutt’uno: con la prima, superare i governi di coalizione e conferire maggior potere al governo sostenuto dalla sua maggioranza; con la seconda, consentire agli elettori di determinare la formazione di una maggioranza parlamentare. Tutt’uno lo erano anche per gli avversari, che all’uopo si erano inventati il famigerato “combinato disposto”.

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→  novembre 9, 2016


La scorsa settimana il governatore di New York Andrew M. Cuomo ha di fatto precluso ad Airbnb di operare nel suo mercato più redditizio. Ma dato che negli Stati Uniti se si proibisce a un privato di affittare casa sua a chi meglio crede si perdono le elezioni, Cuomo ha imposto una multa salata a chi offre la disponibilità della propria abitazione sul popolarissimo marketplace.

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→  ottobre 21, 2016


Nel 2015, in tutto il mondo, 60 milioni di persone hanno abbandonato la propria casa contro la propria volontà: significa uno ogni 122 abitanti del pianeta. Dall’altro lato, cioè nei Paesi verso cui si dirige, questo flusso migratorio viene a incidere sul potere di decidere a chi viene consentito di vivere all’interno dei propri confini, elemento fondante della sovranità statale ancor più per l’Europa degli Stati nazione. È necessario dotarsi di strumenti per comprendere le “Conseguenze economiche e politiche della migrazione dei rifugiati”, come recita il titolo della lezione tenuta la scorsa settimana alla Bocconi da Christian Dustmann per la Fondazione Rodolfo Debenedetti.

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→  ottobre 2, 2016


Recensione a
Italia si cambia. Identikit della riforma costituzionale,
di Giovanni Guzzetta,
Rubbettino, Soveria Mannelli,
pagg. 206, € 15

«Fin dalla fondazione della Repubblica, il discorso pubblico sulle istituzioni ha avuto la transizione come chiave fondamentale di narrazione. L’Italia è stata sempre interpretata come una Repubblica transitoria, una democrazia incompiuta a cui mancano (ancora?) le condizioni politiche e istituzionali perché il gioco democratico si possa svolgere all’insegna della normalità». Per Giovanni Guzzetta le scelte di politica legislativa costituzionale vanno collocate nel contesto, storico, politico, istituzionale: e chiude con queste riflessioni Italia si cambia, il denso libro scritto per fare l’«identikit della riforma costituzionale» del governo Renzi. Il momento della normalità, annota, è stato sempre stato spostato in avanti dal susseguirsi delle eccezionalità: il fascismo, la liberazione, il più grosso partito comunista del mondo occidentale, il terrorismo, Mani pulite, Berlusconi, le crisi da Lehman in avanti. E poiché l’essenza della politica è prospettare un futuro e disegnare le azioni per realizzarlo, per settant’anni la partita politica si è giocata su queste idee, transitorietà e incompiutezza. Nel nome della transitorietà si sono giustificate sia la provvisorietà delle soluzioni deboli sia la fragilità di quelle decisioniste. Nel nome dell’incompiutezza si sono giustificati sia il ruolo maieutico di élite che proteggessero la democrazia dalle spinte populiste o eversive, sia la teoria della convergenza di forze politiche che evitasse il gioco competitivo tra loro.

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→  settembre 17, 2016


Le operazioni che hanno per protagonisti la Banca Popolare di Milano (Bpm) e il Banco Popolare sono di eccezionale importanza.
Perché, nel tormentato quadro del nostro sistema bancario, tra banche venete da salvare e banca toscana da risanare, tra capitali da raccogliere e sofferenze da vendere, questa è l’unica operazione apparentemente con il segno più. Perché queste sono, per dimensione e storia, le due principali banche della Lombardia. Perché così si vuole porre fine al sistema che si reggeva sul voto capitario, e che consentiva il potere delle sigle sindacali all’interno e l’influenza della politica all’esterno: le ragioni cioè che mi indussero a dare le dimissioni da consigliere della Bpm, e di cui diffusamente scrissi su queste colonne.

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