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Archivio per il Tag »governo Prodi«

→  luglio 19, 2007

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da Peccati Capitali

Questa è una sollecitazione: andate ad aggiungere la vostra firma per il referendum abrogativo della legge elettorale. Oggi, è la cosa giusta da fare. Non ne ero così convinto mesi fa: mi disturbava la contraddizione tra chiedere una cosa e riconoscere i difetti delle sue conseguenze.

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→  febbraio 25, 2007

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Dire che il Governo Prodi è caduto per Rossi e Turigliatto, o per Andreotti e Pininfarina è attribuire al naso di Cleopatra il corso della storia del mondo, o a un “nail in a shoe” la perdita di un regno. Ed è un truismo dire che caduto per il risicato margine del Senato. Quel margine, al contrario, è la conseguenza aritmetica di un fatto politico: che non è possibile governare un grande Paese occidentale ad economia di mercato con una maggioranza di cui la sinistra antagonista sia parte organica.

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→  dicembre 7, 2006

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da Peccati Capitali

Chi, decidendo di investire danaro in un’azienda, accetterebbe di avere per socio il vecchio proprietario che l’aveva portata al dissesto? Perché un Governo che, dopo averle provate tutte, si decide a passare la mano, dovrebbe mantenere una partecipazione in un’azienda che, sotto la sua gestione, ha chiuso non in perdita solo uno degli ultimi dieci bilanci?

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→  giugno 18, 1996


Al convegno di Cernobbio l’intenzio­ne manifesta degli ambien­ti imprenditoriali è stata quella di mandare un se­gnale molto preciso al go­verno Prodi. A poche ore dalla presentazione in con­siglio dei Ministri della ma­novra correttiva, premessa alla finanziaria che il gover­no si è impegnato a far conoscere nelle sue linee ge­nerali entro luglio; a pochi giorni dalla conferenza di Firenze, chiamata a ratifi­care gli ultimi indirizzi con­cordati in sede Ecofin, il se­gnale più preciso è stato quello di fare presto: “I gra­dualismi non pagano”.

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