→ giugno 28, 2012

by Geoffrey Wood
Germany keeps being told that it must pay up to save the euro. But how much can Germany pay? No one seems to have thought about that, but there is already concern about the possible size of the bill. German bond yields rose soon after news of the Spanish bailout, even before it was announced where the money was going to come from. (And it was a bailout for Spain, regardless of what Spain’s prime minister says. If I borrow money and then lend it to someone else, I’ve still borrowed it.)
leggi il resto ›
→ giugno 27, 2012

Mettere il debito in comune non risolve i difetti della moneta unica.
Caro Direttore, si chiederà perché, invece di inviarle un articolo da collaboratore del giornale quale sono da 20 anni, le chiedo ospitalità con una lettera da “esterno”. “Salviamo l’euro” è da settimane in cima alle preoccupazioni del giornale e, letteralmente, in testa alle pagine: preoccupazione legittima, che gode di largo e autorevole consenso, e che rispetto. Ma ci sono pure, in Italia e fuori, correnti di pensiero, anch’esse convintamente europeiste, per cui la priorità è diversa: “Salvare l’Europa”. Mi piacerebbe che esse come tali venissero riconosciute e avessero il rilievo che meritano sul “nostro” giornale.
leggi il resto ›
→ giugno 26, 2012

by Martin Wolf
Yet again, the EU is about to hold a summit to deal with the crisis in the eurozone. Yet again, it is likely to fall far short of a convincing solution. A heavy weight rests on the shoulders of weary and disillusioned leaders. The question is whether there is hope for success.
What is needed, as I have argued before, is a solution that is both politically feasible and economically workable. The former means an ability not only to achieve agreement among governments responsible to national electorates, but also to obtain at least toleration of that agreement among those voters, something that greatly worries Angela Merkel, the eurozone’s most significant politician. Economic workability means offering electorates enough hope for the future to persuade them to elect leaders prepared to stick with membership of the eurozone.
leggi il resto ›
→ giugno 25, 2012

Affari&Finanza, pag. 1, 10
Caro Direttore,
“il popolo e le classi dirigenti tedesche non possono permettersi di sbattere fuori la Grecia ed è inutile ricordarne il perchè, stampato nella memoria del mondo intero a caratteri indelebili”, scrive Eugenio Scalfari nel suo editoriale della Domenica. Il perchè è stato sempre presenti nella memoria dei padri dell’Europa, da Jean Monnet, a Mitterrand e Kohl.
leggi il resto ›
→ giugno 25, 2012

Ho letto l’articolo di Alessandra Puato dal titolo «Fs, treni privati biglietti più cari», pubblicato sull’ultimo numero di Corriere Economia. I dati e i diagrammi forniti da Ferrovie dello Stato sembra non consentano dubbi: in Inghilterra e in Svezia, dove si è fatta la separazione tra binari e treni, viaggiare sui convogli regionali costa rispettivamente 8,1 e 11,7 euro per passeggero-chilometro con una crescita, tra il 2004 e il 2011 del 14%, a valori costanti.
leggi il resto ›
→ giugno 24, 2012
di Eugenio Scalfari
C’è stato a Roma venerdì scorso il “quadrilatero” dei premier di Germania, Francia, Italia e Spagna. Tema: la sorte dell’euro e dell’Europa.
Ma c’era stato qualche giorno prima a Ginevra un incontro di banchieri e industriali sullo stesso tema. Tedeschi, italiani, olandesi, spagnoli, inglesi, il fior fiore dell’economia reale e finanziaria. Spero che i lettori capiranno perché dò la precedenza al “meeting” di Ginevra: registra in modo più autentico lo stato d’animo degli operatori, dei risparmiatori, della cosiddetta borghesia produttiva. Come era facile prevedere, i tedeschi ragionavano in modo completamente diverso da tutti gli altri e - questo è stato il fatto più rilevante di quel “meeting” - non sembravano affatto preoccupati di quanto sta accadendo in Europa e nel mondo. Le loro tesi si possono sunteggiare sui seguenti punti:
leggi il resto ›