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→  aprile 1, 2007

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La nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione di Telecom è al centro di una partita la cui posta è il valore di quel 18% di Telecom nel portafoglio di Olimpia. Infatti la giurisprudenza considera il potere di nominare gli amministratori come prova del controllo. L’entità della posta in gioco è data dalla forchetta tra il prezzo richiesto da Pirelli– in teoria 3 € per azione, in pratica qualcosa intorno a 2,7 – e il prezzo di Borsa. ( venerdì ha chiuso a….).

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  marzo 29, 2007

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da Peccati Capitali

Provavamo un senso di superiorità nel leggere delle disavventure di Clinton per improprio uso di sigari nella Oval Room: da noi – pensavamo – politica e vita privata sono due mondi separati. La controriforma che ci ha negato l’etica del capitalismo, ci ha consentito questa laicità della politica: teniamocela.
A maggior ragione, ora che le vicende a cui è associato il nome di Silvio Sircana ci fanno vedere a quali disastri si va incontro quando si rompe questo delicato equilibrio.

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Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  marzo 16, 2007

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I vincoli creati dal Governo nel ritenere Telecom “strategica” costringono a cercare complesse mediazioni

Non esiste un problema Telecom. Esiste un problema diverso: si chiama “premio di controllo”, ed è nato con il sovrapprezzo che Pirelli ha pagato nel 2001 a Gnutti e soci, “concentrato” su quel 18% per cui il controllo è passato di mano senza passare per il mercato. Pirelli l’ha parzialmente svalutato: ora cerca di recuperare quanto più può di ciò che è rimasto. Che riesca nel suo intento e in che misura é questione essenzialmente politica.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  marzo 15, 2007

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da Peccati Capitali

Se la sinistra dipende per sopravvivere dai partitini radicali, è perché in democrazia non esiste un metodo sicuro per formare una politica di coalizione a partire dalle preferenze individuali dei partiti. È il teorema che diede il Nobel ad Arrow. I temi a forte valore identitario su cui sono costruiti (TAV, Vicenza, Afghanistan) prevalgono, al dunque, sullo sbarrare la strada del Governo a Berlusconi.

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Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  marzo 12, 2007

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Fra le Autorità indipendenti l’Antitrust ha una posizione a sé. È compito suo far rispettare le regole del gioco concorrenziale, creare e mantenere il mercato come level playing field, assicurare cioè le condizioni di sistema perché altre Autorità possano esplicare le loro attività: regolazione di specifici settori economici; controllo del mercato in cui si scambiano i diritti di proprietà.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  marzo 1, 2007

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da Peccati Capitali

C’è un’insanabile contraddizione nei DICO: devono essere una cosa diversa dal matrimonio, ma non volendo che la diversità consista nel dare meno diritti, devono per forza richiedere meno doveri. Per la preoccupazione di eliminare riti, formule, simboli, tutto ciò che può ricordare gli impegni propri del “contratto” matrimoniale, i DICO finiscono sbilanciati sul lato dei diritti: cominciando dal nome.

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Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair