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→  settembre 23, 2010


Nè la politica nè il capitalismo di relazione: l’ad ha solo pagato il prezzo delle sue scelte.

Leggere l’avvicendamento come la metafora bancaria del cambiamento di governance del paese che é nel’aria, spiega poco e confonde molto.

La delusione è palpabile: ma non era questo il miglior banchiere, attento alla banca e sordo alla politica? E le Fondazioni in questo caso non aveva esemplarmente anteposto la banca da sviluppare all’orticello da innaffiare? Mentre nell’avidità dei banchieri governanti e premi Nobel vedevano la causa della crisi, non era forse per la frugalità dei nostri risparmiatori e per la (relativa) moderazione dei nostri incentivi se gli impiegati non erano dovuti uscire dalle banche con i loro scatoloni e i Governi entrarci con i soldi dei contribuenti?

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  settembre 21, 2010

Venerdì 10 Settembre, su Radio 3, parlando dal Festival della letteratura di Mantova, Gustavo Zagrebelsky affermava: “Il Gruppo Mondadori ha potuto avvalersi di una legge che consentiva, semplifico, di sottrarsi a un obbligo tributario di diversi milioni di euro pagando una cifra irrisoria.” Non è vero: la legge ha evitato il rischio per Mondadori, che aveva vinto i giudizi di primo e secondo grado, di essere condannata in Cassazione a pagare quella ingente somma.

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Pubblicato In: Giornali, Il Riformista
→  settembre 21, 2010


da Peccati Capitali

Wim Delvoye è belga, disegna e pratica tatuaggi sulla pelle di maiali vivi: dopo la macellazione ritaglia, inquadra e vende. Contestato dagli animalisti, non gli è servito invocare la libertà artistica, ma ha dovuto dimostrare che l’operazione non è espone l’animaletto né a dolore né a rischio sanitario.

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Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  settembre 21, 2010


Lettera al direttore

Caro Direttore,

“Se il Cavaliere compera il Corriere della Sera” : il titolo del “sabato” dell’11 settembre di Giovanni Valentini attirava l’attenzione, e gli avevo scritto in via privata e colloquiale. Poiché dedica l’ultimo “sabato” a polemizzare pubblicamente contro un suo personale riassunto di quella lettera, debbo fare alcune precisazioni.
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Pubblicato In: Giornali, La Repubblica
→  settembre 18, 2010


Lettera al direttore

“We just think it’s important to be aware and always be remembering”, fa dire Jonathan Franzen in “Freedom” all’ebrea Tamara. Una consapevolezza e una memoria che molti, che pur non hanno tutti i nonni ebrei (e magari nessuna nonna), considerano costitutive della propria identità. Per questo, quel “con sangue ebreo” nel pedigree di Sarkozy, sul suo giornale, mi ha colpito “come una stonatura”.

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Pubblicato In: Giornali, Il Foglio
→  settembre 12, 2010


pag.12

In “Fault Lines” Raghuram G.Rajan analizza con lucidità cause ed effetti della crisi economica.

Il risparmio dei paesi emergenti, o l’indebitamento delle famiglie americane, l’avidità dei banchieri o la cattura dei regolatori, il potere delle banche o il laissez faire di Greenspan: nell’alluvionale pubblicistica sulla crisi ognuno ha il suo bersaglio preferito. Ben venga dunque un modello esplicativo che non si limita alla descrizione ma risale una dopo l’altra alle cause, e connette razionalmente cambiamenti sociali ed economici e comportamenti degli operatori, macro e micro.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore