→ giugno 2, 1998

Il Consiglio di amministrazione di Telecom che si terrà giovedì 4 Giugno è particolarmente importante: esso segue una serie alquanto sconcertante di fatti e di dichiarazioni.
La cosa potrebbe essere di interesse solo degli analisti finanziari o dei consulenti in strategie aziendali, non fosse per una ragione: trattandosi della più grossa privatizzazione finora effettuata dal Tesoro, e avendo questi dichiarato che della vicenda trarrà “debita lezione” per il futuro, le vicende in corso a Telecom finiscono per disegnare un vero e proprio nuovo ruolo per lo Stato nelle aziende privatizzande.
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→ maggio 28, 1998

Seguire meno le ideologie e più i propri interessi, fornire gli strumenti perché i cittadini informati scelgano i loro amministratori sulla base dei costi e della qualità dei servizi: non serve solo all’efficienza, serve alla democrazia
Che cosa hanno in comune Borghini, Formentini, Albertini, Castellani? Che, sindaci di due grandi città non sono riusciti a vendere le farmacie comunali: come invece si erano impegnati a fare.
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→ maggio 24, 1998

Questa volta sarà l’ostensione della Sindone, la prossima il centenario della fondazione della Fiat: le visite ufficiali – e quella del presidente del Consiglio lunedì non fa eccezione si organizzano perlopiù intorno a un fatto, o a una ricorrenza, di rilevante valore evocativo. Ne risulta sovente un accoppiamento, e l’evento proietta la propria carica simbolica su tutta la visita.
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→ aprile 28, 1998

Per completare la riforma Amato, che aveva creato le fondazioni, separandole dalle loro banche, c’erano due strade: agire sulle banche, oppure agire sulle fondazioni. Il Governo ha scelto la seconda strada: la proposta di legge Pinza non riguarda le banche, ma le fondazioni. E’ una strada meno diretta e quindi dagli esiti più lenti e meno certi, perche’, quando si privatizza una banca, cambia “solo” la proprietà, ma il mestiere resta quello di prima.
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→ aprile 25, 1998

Non ha voluto perdere l’occasione, il Governatore della Banca d’Italia per ripetere l’ammonimento che non cessa di rivolgere al Governo ed al Paese: perché la vita nell’euro non sia un purgatorio, non basta aver riportato il deficit nei limiti, bisogna ridurre la spesa corrente e diminuire la pressione fiscale; solo così si possono ottenere la fiducia degli operatori ed i tassi di crescita indispensabili per aumentare l’offerta di lavoro. E non ha consegnato queste sue convinzioni ad un’intervista – che, come è noto, e’ sempre personale – ma le ha espresse nel corso di un’audizione alla commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.
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→ marzo 17, 1998

Lettera del senatore Debenedetti ai due sindaci…
Caro Castellani, caro Bassolino,
qualche tempo fa voi siete stati protagonisti di una contesa su quale delle vostre due città dovesse diventare la sede dell’Autorità delle Comunicazioni. Oggi vorrei proporvi di essere protagonisti di una collaborazione, su un tema che anch’esso ha a che fare con le comunicazioni, ma con quelle più tradizionali, le ferrovie.
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