→ luglio 19, 2001

Chi la invoca per Berlusconi sbaglia: bastaguardare all’Edf. Ma il ministro Lunardi?
“In cinque anni che siete stati al Governo, non potevate fare un legge che obbligasse Berlusconi a vendere?” Li ritrovassi quelli, e sono tanti, che in campagna elettorale mi rivolgevano questo rimprovero! Li porterei a riflettere un po’ sulla vicenda EDF e Montedison, che dimostra in modo esemplare quello che rispondevo loro: per legge non si riesce, per vendere le sue tv bisogna che sia Berlusconi a volerlo.
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→ luglio 13, 2001

Intervista di Antonella Baccaro
Utilizzare i proventi della vendita delle centrali elettriche (Genco) per ridurre subito il buco dei conti pubblici. L’idea è del senatore dell’Ulivo e economista liberal Franco Debenedetti, convinto che intervenire al più presto sul deficit sia interesse di tutti. Maggioranza e opposizione.
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→ luglio 7, 2001

Intervista di G.D.M.
«È un errore infilarsi in un coacervo di contraddizioni com’è quello rappresentato dal popolo di Seattle. Questa non è politica, è solo turismo antiglobalizzazione». L’adesione della Quercia alla manifestazione di sabato del Genoa social forum non convince il senatore diessino Franco Debenedetti.
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→ luglio 3, 2001

Se un Paese adotta misure protezioniste, soleva dire Giuliano Amato quand’era presidente dell’antitrust, sono i suoi cittadini che finiscono per pagarne il costo. Anche se lo fa a fin di bene, avrebbe dovuto aggiungere: c’è infatti sempre il pericolo che un provvedimento protezionista scappi di mano, e finisca per sortire conseguenze molto diverse dalle intenzioni di chi l’aveva proposto. Per ironia del destino, è proprio quello che sta succedendo con il decreto del suo Governo che sterilizza al 2% il diritto di voto di quel 20% di azioni Montedison che Edf aveva rapidamente messo insieme.
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→ giugno 29, 2001

Autorevoli amici hanno manifestato opinioni, talune perplesse altre decisamente negative, alla mia proposta “Contro il deficit vendere le Genco” (si veda «Il Sole-24 Ore» del 20 Giugno): questa vendita — sostengono — sarebbe in realtà una privatizzazione, e quindi i relativi proventi non potrebbero avere altra destinazione che l’ammortamento del debito pubblico. Che ciò corrisponda allo spirito (non alla lettera, credo) della legge 474, non solo l’ho scritto chiaramente nel mio articolo, ma lo sostenevo sul Sole già l’8 Ottobre dello scorso anno (“Enel, quel corto circuito Genco-Infostrada”): di fronte alle dichiarate intenzioni di Enel di destinare i proventi delle Genco per pagare l’acquisto di Infostrada sopperendo alle necessità di cassa con un prestito ponte, chiedevo al Governo di esigere dall’azienda il versamento di un dividendo straordinario da destinare ad ammortamento del debito pubblico.
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→ giugno 20, 2001

Come comportarsi quando si decide di uscire da una grande società
La Banca di Roma ha una struttura direzionale molto forte”, ha dichiarato il governatore Antonio Fazio dopo la notizia delle dimissioni di Carlo Salvatori da amministratore delegato della Banca di Roma: le sue parole sono state ascoltate con grande attenzione e con qualche sorpresa. Prima di tutto perché dosare i propri interventi, pesare col bilancino da farmacista ogni aggettivo è, per i banchieri centrali, una seconda natura. Poi perché la Banca d’Italia è anche Autorità del sistema bancario: il suo quindi è un giudizio del vigilante sul vigilato. Infine per la sproporzione tra l’eccezionalità dell’intervento e il fatto che l’ha provocato, le dimissioni di un amministratore in carica da neppure sei mesi.
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