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→  dicembre 24, 1995


Il procedere riluttante, la politica del ‘sì, ma…’ , costa al paese. Gli esempi dei costi inutili (per dirla chiaramente, degli sprechi) continuano ad arricchirsi. In Spagna è stata approvata la legge che liberalizza il settore delle telecomunicazioni via cavo, e sarà in vigore tra un paio di settimane: operatori privati, diversi dalla Telefónica de Españia, corrispondente alla nostra Telecom, potranno fornire servizi multimediali, trasmissione dati, telefonia vocale dal 1998. La legge spagnola andrebbe integrata con disposizioni che consentano di eliminare davvero gli squilibri dovuti alla presenza del monopolio. Ciò che conta è che gli spagnoli sono arrivati prima di noi a lanciare un segnale ai mercati, e agli investitori.

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→  dicembre 6, 1995


«Si, ma…» potrebbe essere il motto della via italiana alle liberalizzazioni. «L’Italia ha già fatto abbastanza» ha replicato Sante Perticaro, presidente della commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, ai rilievi mossi da Bruxelles: come se liberalizzare fosse una tassa, da pagare a rate ed il più tardi possibile, anziché una misura che fa risparmiare’ ai consumatori e dà stimoli all’economia.

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→  novembre 4, 1995


Negli Stati Uniti quotare un’impresa si dice to go public: a indicare che una società quotata può essere ‘di tutti’. In Italia invece ciò che è pubblico è, per definizione, sottratto alla competizione per la proprietà, quel meccanismo che, consentendo alla persona più idonea di controllare l’impresa, permette al sistema di raggiungere l’efficienza ottimale. Questa osservazione linguistica di Giacomo Vaciago sembra adattarsi assai bene a due vicende recenti, la vendita della prima tranche di Eni e l’acquisizione della Hartmann&Braun da parte di Finmeccanica.

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→  ottobre 23, 1995


Che il proprietario di un’azienda in dissesto cerchi chi gli dia capitali per sopravvivere, è naturale. Che nel nostro paese il primo a cui ci si rivolge per aiuto sia il governo, è risaputo. Che ciò venga addirittura preteso, e da chi ancora ieri rivendicava orgogliosamente la propria indipendenza dal mondo pubblico, è solo una contraddizione. È quella in cui incorrono gli amministratori della fondazione che controlla il 72 per cento del Banco di Napoli.

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→  ottobre 1, 1995


Prodi ha lanciato una sfida. Sul Sole di ieri egli critica coloro che nella sua polemica sulla vicenda Supergemina hanno voluto vedere ostilità ai privati, o ne hanno approfittato per attribuirgli attacchi ai ‘poteri forti’. La sua sfida è quella di collocare il discorso in una più ampia prospettiva del futuro del capitalismo italiano e delle
gioco della nostra economia.

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→  agosto 26, 1995


«Niente nozze tra telefono e televisione». Il progetto del ministro delle Poste Giuseppe Gambino è stato presentato dai giornali come il divieto di un evento improponibile e quindi improbabile, quale la fusione fra Stet e Fininvest. Si nasconde così il fatto sostanziale, il blocco a un’eventualità auspicabile e possibile: è chiaro infatti che se non potranno fornire servizi telefonici e televisivi insieme, non nasceranno operatori-cavo, i soli che possono fare concorrenza al monopolio Stet nelle aree urbane, dove la maggior parte delle comunicazioni hanno origine e termine.

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