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→  dicembre 23, 2005

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Debenedetti: da imprenditore gli riconosco un merito storico

«Di fronte a un’opinione pubblica ubriacata da brandelli di informazione, da voci e insinuazioni, bisogna restituire l’onore perduto al significato di parole come Scalata e Opa». E ancora: «Massimo D’Alema ha avuto il grande merito storico, quando era presidente del Consiglio, di non aver ostacolato l’Opa-Telecom, rendendo possibile un grande momento di modernizzazione del Paese». Così, il senatore Franco Debenedetti commenta queste giornate difficili per la Quercia. Ma prima, vuole fare una premessa.

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→  giugno 25, 2005

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Intervista

Il disegno di legge sul risparmio è nuovamente al centro di uno scontro politico: oggetto del contendere è un emendamento all’articolo 6 approvato dalle commissioni congiunte Finanza e Industria del Senato, con il quale si congela al 30% il diritto di voto delle Fondazioni nelle banche da loro possedute. Un emendamento che il senatore diessino Franco Debenedetti non solo auspica che venga mantenuto quando la legge passerà all’aula per l’approvazione, ma che giudica addirittura «insufficiente» a realizzare lo scopo che si propone, vale a dire che il patrimonio delle Fondazioni non sia usato per garantire gli assetti proprietari delle loro banche.

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→  febbraio 15, 2004

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E’ vero che esistono dei “nuovi poveri”?
Al di là della definizione tecnica di povertà, credo che ci siano più persone che si sentono povere.

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→  agosto 21, 2003

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Caro direttore,

la solitudine che uccide gli anziani, e il caldo che uccide il pianeta, sono, per Sergio Givone (Se l’uomo diventa disumano, Il Messaggero 19 Agosto), due fenomeni diversi sì, ma accomunati dall’essere entrambi frutto non solo di comportamenti umani, ma di una stessa cultura disumanizzante.

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→  luglio 21, 2000


Programmare ridu­zioni progressive di im­poste in più anni sarebbe, se­condo il ministro Visco («Meno tasse ma con rigo­re», Il Messaggero di ieri) una proposta «con valenza più propagandistica che reali­stica». Poiché mi riconosco tra gli «esponenti della mag­gioranza» favorevoli a tale proposta, vorrei spiegare le ragioni per cui respingo l’ac­cusa. Per farlo, vorrei prescindere dalla contingenza Dpef e partire invece da un fatto più generale: la spinta a ridurre le tasse non è più so­lo il terreno di caccia del po­pulismo, particolarmente bat­tuto in periodi pre-elettorali, ma è un fenomeno generaliz­zato, un’onda lunga che inve­ste tutti i paesi sviluppati. Lo è perché è conseguenza di cambiamenti strutturali nel rapporto tra cittadini e Stato.

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→  luglio 2, 1999


Nella battaglia sul DPEF ha vinto il sindacato

Nella battaglia sul DPEF ha vinto il sindacato. Che Massimo D’Alema potesse in parte arretrare dopo aver portato il colpo, era prevedibile; ma, complice il risultato di Bologna, la vittoria é stata più rapida, il risultato più netto.
Le pensioni continuano ad essere l’arma impropria della politica.

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