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Archivio per il Tag »Senato«

→  dicembre 10, 2017


È discutibile se dire che i dati sono il petrolio dell’economia digitale sia una metafora oppure una similitudine: di sicuro induce in errore e potenzialmente fa danni. In errore perché mette sullo stesso piano l’economia dei bit e quella degli atomi, mentre se si vuol capire qualcosa dell’economia digitale, è essenziale iniziare col distinguere tra i due mondi. Fa danni perché vuole indurre i cittadini a pretendere che i loro Stati reclamino delle royalty da questo nuovo petrolio, come se non sapessimo dove son finiti i soldi estratti da quello vecchio, vale a dire a comperare auto di lusso e aerei da caccia per difenderle. Sostenere, come fa Mauro Marè (Web tax, i punti fermi da cui si deve ripartire, Il Sole 24 Ore del 5 dicembre 2017) che “le basi imponibili vanno cercate dove si formano e si trovano e cioè nei dati” e che “la chain value dell’economia digitale è nei dati”, senza analizzare le mutazioni e gli accrescimenti, di natura e di valore, che il dato subisce nell’economia digitale, significa condannarsi a non capire le “enormi trasformazioni” che essa porta con sé. I dati di un IP, in sé di valore pressoché nullo, diventano preziosi se qualcuno te li restituisce come chiave per accedere a miliardi di pagine di libri. I gesti che faccio mentre guido la mia macchina non hanno alcun valore: ma se qualcuno li registra, analizza e immette in una banca dati, questa consentirà il deep learning di un algoritmo, grazie a cui potremo, io (se lo vorrò) usare un’auto a guida autonoma, e un costruttore vendermela.

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→  dicembre 9, 2016


Salvare il maggioritario. Dopo il rovescio del referendum, dovrebbe essere questo l’obiettivo primario di Renzi. Nel suo progetto, le due riforme, costituzionale ed elettorale, erano tutt’uno: con la prima, superare i governi di coalizione e conferire maggior potere al governo sostenuto dalla sua maggioranza; con la seconda, consentire agli elettori di determinare la formazione di una maggioranza parlamentare. Tutt’uno lo erano anche per gli avversari, che all’uopo si erano inventati il famigerato “combinato disposto”.

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→  luglio 15, 2016


C’è stato quello britannico, altri potrebbero essercene in Europa, naturalmente ci sarà il nostro di ottobre: referendum, s’intende. Tema su cui conviene tornare per discernere, nelle critiche, quelle sul risultato della consultazione, quelle sulle modalità con cui si è svolta, quelle sull’istituto referendario in sé. Sul risultato di Brexit, abbiamo letto di tutto (e altro leggeremo): cause e conseguenze, accuse e pentimenti, rimedi da trovare e occasioni da cogliere.

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→  aprile 27, 2005

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Proposte. Dopo Benedetto XVI

Il Riformista ha lanciato un appello per sostenere la candidatura di Elio Toaff, rabbino emerito, a senatore a vita. L’ho firmato con convinzione, per la qualità della persona e per la testimonianza di una vita; ma anche perché mi sembra utile che in Parlamento sieda un maestro della religione del Libro, quella che si fonda interamente e solamente sulla parola, e quindi non cessa di scavarne la profondità, di analizzarne il significato, quella in cui preghiera e meditazione sono anche discussione con Dio.

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→  aprile 21, 2005

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In Senato

«Il Senato rappresenta anche quegli italiani che non riconoscono come propria guida spirituale il pontefice della Chiesa e a maggior ragione quelli che non ritengono di dover derivare da essa la definizione della propria identità». Franco Debenedetti, senatore diessino, ricorda al presidente Marcello Pera che nell´aula di Palazzo Madama e nel paese non tutti si riconoscono nel magistero della Chiesta cattolica.

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→  aprile 20, 2005

Dopo avere espresso, in apertura di seduta “a nome dell’intero Senato” gli auguri al nuovo Pontefice Benedetto XVI, il Presidente Pera ha aggiunto “il suo pontificato sarà importante per tutti noi che abbiamo bisogno di una guida morale, spirituale, e di una nostra identità.”

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