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→  ottobre 18, 2012


di Benedicta Marzinotto

L’entrata in vigore del Meccanismo europeo di stabilità (Esm) è un test. Ma è molto più di un test sul funzionamento di uno strumento tecnico. È un test sulla legittimità dell’Europa e delle ricette pensate in risposta alla crisi.

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→  ottobre 18, 2012


Al direttore.

Mario Monti sull’Independent rievoca l’incontro che ebbe con Margaret Thatcher poco dopo l’introduzione di Maastricht. Avendole spiegato che gli italiani accettavano il trattato coscienti di aver bisogno di un vincolo esterno, la Lady di ferro replicò: “The British aren’t interested in the Maastricht Treaty because they have me”. Sono passati 20 anni, allora era Maastricht, adesso sono Fiscal compact e condizionalità: conta la differenza tra visione politica condivisa e vincolo economico subìto. E tra essere fatti “a vita” per governare o perché si è governato

→  ottobre 17, 2012


L’idea di un’Europa unita nasce già dopo la “orrenda carneficina” della prima guerra mondiale. Nel 1922 Richard Coudenhowe-Kalongi lancia il suo appello, l’anno seguente pubblica Paneuropa, libro che ispira il messaggio di Aristide Briand alla Società delle Nazioni a Ginevra nel 1925.

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→  ottobre 13, 2012


Al Direttore

Nobel per la Pace all’Europa: prima di ricorrere in appello voglio leggere le motivazioni della sentenza.

→  ottobre 11, 2012


Interventi e Repliche

E poi c’è quella del grande funzionario sovietico che va in USA per la prima volta dopo il disgelo, e chiede se il Ministero responsabile per la distribuzione della Coca Cola è lo stesso di quella del Big Mac. Ci pensavo leggendo la proposta di Massimo Sideri di istituire anche noi un ministero “per gli affari digitali”, e, il giorno prima, partecipando alla riunione di un importante istituto di ricerca, dove in cui tra politici, imprenditori, esperti del settore si è discusso di agenda digitale e di promozione delle start-up.

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→  ottobre 7, 2012


di Eugenio Scalfari

La legge elettorale ancora non c’è anche se se ne comincia a intravedere una possibile soluzione. Le primarie del Pd non sono ancora state effettuate e l’esito dello scontro tra Bersani, Renzi e Vendola è ancora incerto. Le sorti del Pdl sono appese al filo delle decisioni di Berlusconi; potrà rappresentare ancora un 15 per cento dei voti o implodere dissolvendosi come nebbia al sole. Il centro moderato per il quale lavora Casini è un’ipotesi che fatica a tradursi in realtà.

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