→ settembre 6, 2012

Se la polis europa non trova in sé la determinazione a cambiare, non c’è politica eccezionale che tenga per salvare l’euro.
L’euro è una moneta senza stato. Le misure atte garantire un’unica politica monetaria sono eccezionali. L’euro non ha avuto pieno successo in quanto polis. Queste affermazioni di Mario Draghi nel suo articolo – intervista a Die Zeit del 30 Agosto offrono spunto per considerazioni, rispettivamente, sulle attuali difficoltà dell’euro, sugli strumenti con cui si pensa di risolverle, sui problemi a cui così si va incontro.
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→ settembre 5, 2012

Intervista di Matteo Rigamonti
Se non ci fosse questo maledetto effetto contagio nei mercati finanziari dell’euro area tutti staremmo meglio. Lo spread Btp-Bund infatti, anziché viaggiare a quota 400 e rotti, se ne starebbe tranquillo intorno ai 200 punti base. Con tutti i benefici che ne deriverebbero in termini di tassi di interesse, molto più bassi su prestiti e mutui, a beneficio del portafoglio degli italiani. E non solo: anche lo stato si troverebbe con un minor costo di finanziamento del debito. Ieri la Banca d’Italia ha avvalorato questa ipotesi pubblicando uno studio (Stime recenti dei premi per il rischio sovrano di alcuni Paesi dell’area euro). IlSussidiario.net ha chiesto a Franco Debenedetti di commentare lo studio alla vigilia di uno dei più importanti appuntamenti di settembre: la riunione del direttivo della Bce che si terrà domani.
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→ agosto 21, 2012

Al direttore.
Con la privatizzazione dell’Ilva, si è dimostrato che è possibile fare acciaio a Taranto e non perdere soldi. Quanto invece a inquinamento, manca la dimostrazione: l’Ilva inquinava quando era pubblica e perdeva, inquina ora che è privata e guadagna. Prima domanda: è possibile fare acciaio a Taranto guadagnando e rispettando i nostri limiti di inquinamento? In caso affermativo, seconda domanda: quanto costa trasformare gli impianti in modo da guadagnare senza inquinare? Devo essermi perso, ma nelle centinaia di pagine di giornale dedicate all’argomento, queste risposte non le ho trovate. E’ forse per questo che le pagine sono tante?
→ agosto 7, 2012

Una parte dello spread, si dice, è dovuta al timore che l’Italia sia costretta a uscire dall’euro, una parte (200 punti base, secondo Ignazio Visco) dipende dai fondamentali del nostro Paese. Ma siamo ben coscienti che i 200 punti “nostri” stanno, per così dire, sotto; se non ci fossero, al di sopra non ci sarebbero neanche i punti “dell’euro”. I numeri sono quel che sono, la differenza sta nei tempi: i tempi lunghi per risolvere i nostri problemi, e i tempi necessariamente limitati degli interventi straordinari della BCE sui titoli del debito pubblico. «The market can be wrong longer than you are liquid» («Il mercato può sbagliare più a lungo di quanto tu possa essere liquido»), l’adagio vale per gli investitori privati e per i gestori professionali, ma neppure la Bce può stampare moneta illimitatamente. Anche se non ci fosse un giudice a Karlsruhe.
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→ agosto 3, 2012
Intervento di Franco Debenedetti al programma Partita Doppia, della CNBC, sull’attuale crisi economica europea.

→ luglio 29, 2012

Thilo Sarrazin
L’Europa non ha bisogno dell’euro.
Come un’illusione politica ci ha portato alla crisi.
DVA Verlag
Pagg 462
Europa braucht den Euro nicht.
Wie uns politisches Wunschdenken in die Krise gefuehrt hat
DVA Verlag
Pagg 462
Un milione e mezzo di copie, uno dei 10 libri più venduti in Germania nell’ultimo mezzo secolo. Ha avuto travolgente successo e critiche feroci Deutschland schafft sich ab (che potrebbe tradursi con La Germania si sta eliminando) il precedente libro di Thilo Sarrazin: la denuncia della perdita di identità di una Germania sempre più vecchia per la riduzione delle nascite, più piccola per l’immigrazione musulmana, più piatta per la dipendenza da sovvenzioni statali, gli è valsa la richiesta, poi rientrata, di espulsione dal partito socialdemocratico.
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