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→  agosto 9, 2000


Al Direttore.

L’accusa che una parte dei sostenitori del centrosinistra rivolgono a Berlu­sconi è che il suo impero televisivo è cresciuto gra­zie alla politica ed è utilizzato per influenzare il risultato politico. Con Telecom-Tmc entra un nuovo player che eroderà i margini di quell’im­pero: perché invece per Repubblica (Federico Rampini) questo sarebbe “un arcaico impasto di affari e politica”? Si avanza l’ipotesi che qui ra­gioni della politica vengano usate per motivi di business: legittimo, ma è un significativo ribalta­mento di una tesi “storica”, quella per cui è il bu­siness televisivo a servire gli scopi della politica.

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→  luglio 15, 2000


I planetari semplificano molto, non sempre mettono tutte le stelle e tutte al posto giusto, però, proprio perché schematizzano, stimolano e fanno riflettere. Noi pensiamo indubbiamente che la candidatura a sindaco del centrosinistra debba scaturire da un percorso ampio, che coinvolga la complessa e diffusa articolazione di interessi e di culture della città. Non si vede perché un percorso di questo genere debba escludere una candidatura come quella di Carpanini. Anzi.
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→  giugno 15, 2000


L’Italia è ormai tagliata fuori dalle discussioni sulle grandi questioni che riguardano l’Europa…

Erano stati Ciampi e Prodi per primi ad ammonire che, una volta entrati nell’Europa della moneta unica, il problema era come restarci. Invece, per avere indicato la perdita di competitività del nostro paese rispetto ai nostri partner europei, il declinare della nostra presenza nel commercio internazionale, il fatto che le nostre industrie non tengono il passo dell’innovazione, le nostre imprese quotate in Borsa sono un terzo della Spagna e un quarto della Francia, il Governatore Fazio si è attirato risentimenti ed è stato oggetto di critiche inusitatamente aspre da parte di esponenti del Governo.

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→  giugno 16, 1999


Cari governanti europei, basta chiacchiere, vogliamo incominciare a vedere i dividendi dell’azienda Europa ­scriveva Luigi La Spina sulla Stampa alla vigilia delle elezioni – e prevedeva che «la questione vera che più inciderà sul voto europeo è il senso di delusione che dilaga». Avevamo creduto che l’Europa portasse liberalizzazioni, privatizzazioni e concorrenza, ma i risultati non si vedono.

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→  giugno 16, 1999


E’ la frammentazione dei consensi, più che la loro somma aritmetica, il dato più negativo per il centro-sinistra nel risultato delle elezioni europee.
Sarà inutile rivolgere ammonimenti e allettamenti alle formazioni minori, anzi l’insuccesso le indurrà ad avvinghiarsi ancor più allo scoglio della propria identità. Adesso la partita nel centro-sinistra si gioca tra il partito di D’Alema Veltroni e quello di Prodi Di Pietro.

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→  marzo 8, 1996


Ha ragione chi sostiene che in Italia si confrontano una sinistra statalista e una destra liberista? Magari fosse così! In realtà non ci è dato avere un panorama politico su cui tale contrapposizione limpidamente si stagli: ci sono invece le ombre lunghe di vecchie cappe ideologiche, la caligine della mancata soluzione al problema della stabilità di governo, Lo statalismo è ancora la strada più sicura per assicurarsi il consenso, ai paladini del mercato e della concorrenza viene garantita appena una decorosa sopravvivenza: in entrambi gli schieramenti. Amara, ma realistica considerazione per quella minoranza che, come me, vorrebbe vedere restringersi l’ala delle politiche centraliste. dileguare i residui di illusioni pianificatorie.

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