Quella vecchia talpa di Lunardi

novembre 22, 2006


Pubblicato In: Giornali, Il Riformista

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Ministri. Quando la concorrenza è un pericolo

Una delle prime decisioni dell’ing. Pietro Lunardi, appena diventato ministro, fu di mandare a casa i vertici dell’Anas, liquidando tutti i membri: del Consiglio di Amministrazione (cosa per cui ora lo Stato gli chiede 2,7 milioni di euro). Per “arrotondare” la buona uscita del presidente Giuseppe D’Angiolino, scrive La Stampa, gli riconobbe 154.000 € come “riconoscimento per il patto di fedeltà che impone all’ex presidente di Anas di non esercitare nei tre anni successivi lavori in concorrenza con il gestore della rete stradale”.

Immagino la discussione nel gabinetto del ministro: e se D’Angiolino – osserva preoccupato il direttore generale – appena ci ha lasciato va a gestire le strade provinciali? magari a Caltanisetta? O addirittura a Milano? E il capo della segreteria particolare, per non essere da meno: o diventa consulente di strade comunali, per non dire di strade consortili? Nella sala riunioni del Ministro si materializza uno spettro: la concorrenza. Se la concorrenza si insinua perfino nel monopolio, che ne sarà degli appalti, delle consulenze? E poi, si incomincia con le strade, si finisce con le gallerie. Il Ministro e si suoi collaboratori si guardano negli occhi. A mali estremi estremi rimedi. Il Ministro prende il contratto di liquidazione, già pronto con gli 816.000€ di compenso come amministratore ordinario e gli 413.000€ di adeguamento quale amministratore straordinario, di suo pugno aggiunge: patto di non concorrenza. I collaboratori, ammirati, sospirano di sollievo: dura solo tre anni, ma l’importante è dare il segnale.
Caro ingegnere, se lo lasci dire da chi se ne intende: ben scavato, vecchia talpa!

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