→ Iscriviti
→  novembre 18, 2010


Al direttore

Scrive Balzac, citato da Philippe Muray, recitato da Fabrice Luchini, recensito da Marina Valensise, visto da me domenica: “Celui qui moralise ne fait que montrer ses plaies sans pudeur”. Mi sa tanto che tornerà utile.

→  novembre 16, 2010


da Peccati Capitali

“Think before printing” è la scritta che compare su molte mail, condivisibile invito a risparmiare alberi. Ma quella di avere un pezzo di carta da leggere e magari da archiviare, è solo il residuato di altri tempi, un’abitudine destinata a soccombere di fronte alla comodità di scrivere, trasmettere, leggere, archiviare, ricercare documenti elettronici?

leggi il resto ›

→  novembre 14, 2010


«Osceno» è etimologicamente collegato a scaevus (sinistro) oppure a coenum (melma) dal greco koinon (immondo). In questo senso, per Riccardo Ruggeri, osceni sono il museo Beaubourg e la conferenza di Copenhagen, i premi Nobel dati e quelli ricevuti, i derivati e Goldman sachs, fare l’amore in cima all’Everest e mangiare alle stelle Michelin; oscene sono le parole «dell’establisnment euro-americano che ci domina» e della cultura protestante e giacobina da cui discende. Oscene Parole è il titolo che ha dato alle riflessioni in cui si propone di “decrittarle” cercando «di restare padrone dei pensieri e delle emozioni»: brevi saggi o rapide analisi, 7 al mese per 12 mesi, raccolti in una sorta di diario.

leggi il resto ›

→  novembre 9, 2010


Lettera al direttore

Fini: Natale con i tuoi, Pasqua con chi puoi.

→  novembre 4, 2010


Quando una formula di governo si inaridisce, di solito all’opposizione spunta un’alternativa. Qui invece, saltano gli schemi senza che ne appaia una. L’incapacità di proporla, nella maggioranza è palese, nell’opposizione si nasconde dietro la richiesta di un governo di transizione che la propizi. Quando la crisi esploderà, l’esito dipenderà dalle scelte di coloro che la crisi ha lasciato orfani: quelli del berlusconismo e quelli dell’antiberlusconismo.

leggi il resto ›

→  novembre 2, 2010


da Peccati Capitali

Un conto è saperlo, un conto è vederlo. Che noi abbiamo un imponente debito pubblico, lo sanno tutti: ma vederlo aumentare con i propri occhi, secondo dopo secondo, fa impressione. Andate sul sito www.brunoleoni.it e…tenetevi forte: su un contatore digitale c’è un numero tanto lungo che si fa fatica a leggerlo, con le ultime cifre che si aggiornano in continuazione: 2.735 € al secondo, 164.112 al minuto, 10 milioni all’ora, 236 milioni al giorno. Inesorabile, inarrestabile.

leggi il resto ›