Al Direttore.
La conferma della condanna in appello decisa dalla Cassazione per l’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia e di Atlantia Castellucci ha sollevato forti dubbi. Dubbi innanzitutto per la sproporzione tra le attività che Castellucci svolgeva e la causa del gravissimo incidente presso Avellino per il quale è stato condannato. Castellucci è stato l’artefice, dal 2005 al 2019, della trasformazione di Autostrade da monopolista italiano pubblico e inefficiente a leader mondiale nel settore delle infrastrutture, con attività nel settore delle autostrade, degli aeroporti e dei sistemi di pagamento in quattro continenti. Artefice del risanamento dell’aeroporto di Fiumicino passato in pochi anni, sotto la sua gestione, da essere il peggior aeroporto europeo a modello per qualità del servizio ed efficienza. E anche artefice del netto miglioramento della sicurezza sulle autostrade italiane: l’asfalto drenante e il Tutor sono invenzioni tutte italiane. Azionista di riferimento del Tunnel sotto la Manica, delle principali reti autostradali in Italia, Spagna, Francia, Argentina, Brasile, Cile.