Vincitori e vinti nel vocabolario della crisi – l'opinione di Marco Onado

ottobre 12, 2009


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di Marco Onado

OUT: FINANZA STRUTTURATA
La finanza strutturata è quella che ha messo in circolazione i prodotti più complessi, poi definiti “tossici”. Titoli il cui valore dipende da altri strumenti e/o prodotti rischiosi come i derivati. Questo tipo di finanza era opaca e dunque nessuno, a cominciare dagli investitori, era in grado di capire effettivamente i rischi sottostanti. In futuro non possiamo abolire questo tipo di strumenti finanziari, perché ci sono aspetti positivi dell’innovazione, ma possiamo chiedere che la finanza oltre che essere strutturata sia anche “sostenibile” con un termine abusato, ma richiamato anche dall’ultimo G20 di Pittsburgh. Che vuol dire che la finanza deve essere utile anche agli utilizzatori, non solo ai profitti di chi la produce.

IN: TRASPARENZA
Le crisi portano a riscoprire i vecchi valori. Il disastro finanziario che abbiamo attraversato ci fa capire quanto sia importante avere prodotti finanziari trasparenti, cioè chiari e comprensibili e quanto sia importante l’azione delle autorità che vigilano in questo campo. Ma attenzione: abbiamo anche imparato che trasparenza non vuol dire solo informazione. È stato calcolato che per capire un Cdo bisognava leggere prospetti per oltre un milione di pagine: ovviamente non lo ha fatto nessuno e tutti si sono fidati delle agenzie di rating. Trasparenza vuol dire innanzitutto semplicità: Warren Buffett ha sempre sostenuto di non essere disposto a comprare prodotti finanziari che non capiva. È diventato uno degli uomini più ricchi del mondo.

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di Franco Debenedetti – Il Sole 24 Ore, 12 ottobre 2009

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