"Un errore strategico fatale i flussi notturni solo con l’export"

settembre 29, 2003


Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore

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La notte del black-out – Intervista al Senatore Franco Debenedetti

Nuove centrali sono necessarie, le liberalizzazioni vanno portate a termine, la privatizzazione dell’Enel pure. Ma quello che è accaduto non ha niente a che fare con questi problemi. Franco Debenedetti, senatore DS, spiega le ragioni tecniche del black out, ma ne trae anche conseguenze politiche: il Governo non ha più la percezione della realtà del Paese.

Un black out evitabile?
«Il black out è capitato di notte e a metà stagione, e per di più durante il week end: in un momento, cioè, in cui è impegnata metà della potenza usata normalmente. Questo lo rende un fatto inconcepibile. Durante la notte, quando i consumi sono pressoché dimezzati, l’afflusso di energia elettrica dall’estero continua al 100%, mentre una parte delle nostre centrali sono staccate. In queste ore, dunque, l’incidenza percentuale del contributo dall’estero sulla produzione italiana è doppio. Perché? Perché di notte vale la tariffa F4 che remunera solo i costi di produzione, quindi, è poco interessante per i produttori e si preferisce importare energia piuttosto che produrla. E poi si apre un piccolo “giallo”.

Un “giallo”? Quale?
Gli italiani pagano circa 900 miliardi di vecchie lire nelle tariffe elettriche per remunerare degli impianti cosiddetti di riserva che entrano in funzione nel caso di rischio di black out. Domanda: dopo quello che è accaduto il 26 giugno scorso, come vengono utilizzati questi importi che sono riscossi dal Gestore della rete?

Scontiamo i ritardi di approvazione del Ddl Marzano, delle liberalizzazioni?
È vero che il Ddl Marzano va approvato e che la maggioranza magari dovrebbe porvi la stessa determinazione mostrata quando si trattava nelle leggi di interesse del presidente del Consiglio. Le centrali vanno costruite, i permessi ritardano ad arrivare, sono da completare le interconnessioni, ci sono i sindaci, gli ambientalisti. Sacrosanto. Ma tutto ciò con questo specifico black out non c’entra niente. Ed è gravissimo in questa circostanza continuare a parlare della legge. Se non si individuano le cause e i responsabili di questo black out, resta il rischio che possa ripetersi. Perché è evidente: è stato un errore clamoroso dei tecnici e dei politici che gli danno le linee generali. E, in un Paese serio, fatti del genere hanno conseguenze: a livello tecnico e politico.

Dunque, chi è responsabile dovrebbe dimettersi?
Gli italiani al TG hanno visto la faccia il Capo dello Stato, e la nuca del ministro Marzano, hanno ascoltato le parole dell’uno e dell’altro. L’applauso spontaneo che ha interrotto il discorso di Ciampi dimostra che la gente sente chi è in sintonia col Paese e chi no. Il Governo invece è stato latitante: ha mostrato un deficit di comunicazione clamoroso e ha rivelato di non avere la percezione della gravità di quanto accaduto. Ha mostrato di non essere in presa diretta con la realtà del Paese.

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