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→  dicembre 6, 2007

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Appello per le riforme

“Ponendo fine ad anni di reciproca demonizzazione, in un quadro di mutuo riconoscimento, i leader dei due maggiori partiti discutono di modifiche della legge elettorale. Entrambi definiscono lodevolmente i loro partiti “ a vocazione maggioritaria”: ma questa non è compatibile con un sistema proporzionale, che darebbe spazio a un “terzo polo”, quindi a una democrazia non bipolare ma “tripolare”.

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→  ottobre 10, 2007

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Le sfide del PD

“Il PD, ha detto lunedì Walter Veltroni, dovrà elaborare una strategia di abbattimento del debito pubblico, non solo legata all’avanzo primario , ma a qualche manovra straordinaria che consenta di liberare risorse”. Alla vigilia delle votazioni che costituiscono l’atto di nascita del PD, il futuro segretario del nuovo partito stabilisce così uno stretto nesso tra il rinnovamento della politica italiana, che egli ha fiducia ne deriverà , e la liberazione del Paese da un vincolo, in cui individua la causa principale della mancanza di fiducia e del declino costante degli ultimi anni.

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→  gennaio 4, 2007

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Ma noi, oggi, siamo più forti o più deboli? È stata questa la prima reazione alla notizia che Nicola Rossi ha deciso di uscire dai DS. Dove quel “noi” indica quanti sono assolutamente convinti che i mali di questo Paese sono antichi, e si possono curare solo con riforme liberali che incidano in profondità. Perché Nicola Rossi questa convinzione sa arricchirla di iniziative e argomentarla con rigore.

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→  luglio 25, 2006

Quanta retorica si fa sulle riforme usate dai partiti per esser legittimati

di Giorgio Rebuffa

Ora che è passato un mesetto, lo possiamo dire apertamente: la vittoria del no al referendum costituzionale non ha solo bocciato un brutto testo, ma ha chiuso la fase delle ciance costituzionali. E ha chiuso anche la fase delle opposte retoriche del tipo «la Costituzione non si tocca!» o, il suo opposto, «la riforma della Costituzione ci salverà!». Naturalmente non è sicuro che andrà così, ma è una speranza molto viva: non vogliamo arrenderci all’idea che le dinamiche costituzionali finiscano come le partite di calcio, preda di cronisti assatanati a raccontare le gesta dei nostri gladiatori o come le vite delle belle attrici, vittime di gossippari truculenti. Speriamo che sulle riforme cada un bel silenzio rispettoso. Poi chissà, un giorno.

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→  giugno 16, 2006

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ROMA— Per aprire una nuova stagione di riforme, basterebbe un’intesa tra i leader dei due poli: comunque vada il re ferendum, dal giorno dopo ci si siede a un tavolo. Basterebbero poche parole, ma indipensabi1i. Perché se restasse il muro contro muro, anche se il 25 giugno vincesse il no, “potrebbe essere poi difficile tare le riforme”. Lo dice Franco Debenedetti, ex senatore dell’Ulivo. Che al referendum voterà no.

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→  aprile 6, 2006


Fra le riforme più urgenti, mercato del lavoro e welfare – Intervista

  1. Il conflitto di interessi. Quale soluzione?
    Paradossalmente: nessuna. Intendo nessuna soluzione legislativa.

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