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Archivio per il Tag »reddito«

→  maggio 16, 2008

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Intervista a Franco Debenedetti

Ragionamenti rozzi e tesi paracomuniste che alimentano un clima populistico. Non usa mezzi termini Franco Debenedetti, manager di lungo corso, poi parlamentare dell’Ulivo e ora nei board di Cir, Cofide e Piaggio, nel bocciare la proposta della Uè di sforbiciare gli stipendi d’oro dei dirigenti.

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→  settembre 20, 2002


“Quattromila franchi, capisci, quattromila franchi perché andavo a 80 chilometri l’ora mentre il cartello diceva 50!” Peter é svizzero, era mio compagno nelle medie, a Lucerna, dove eravamo scappati nel novembre del ’43. E svizzeri, naturalmente, sono anche i franchi. “Sai, mi spiega, se l’infrazione era grave, mi levavano la patente. Il fatto é che la multa non é proporzionale all’entità dell’infrazione, ma all’entità del patrimonio e del reddito.

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→  novembre 4, 2001


Dopo l’11 settembre i rischi di un nuovo protezionismo

«Più regole contro il mercato selvaggio», titola La Stampa, riportando il pensiero di Romano Prodi; «Mercato, ideologia sconfitta», riassume il Corriere il pensiero di Giuseppe De Rita (in entrambi i casi forzando un po’…). Dall’11 settembre è stato un ritorno in forze di chi, in nome di Keynes, auspica il ritorno dello Stato nella gestione diretta di attività economiche; o di chi, in nome del nuovo Nobel Joseph Stiglitz, se la prende con i fallimenti del mercato. Nel disorientamento e nella paura, scatta sempre l’istinto di chiedere ai propri governanti non solo informazioni corrette e decisioni sagge, ma protezione sicura.

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→  ottobre 19, 2000


Sarà proprio la globalizzazione a farci raggiungere gli obbiettivi per cui violentemente manifestano i contestatori irriducibili

A Seattle per l’Organizzazione del Commercio, a Genova per le biotecnologie, a Praga per il Fondo Monetario: ovunque si radunino organismi economici internazionali, accorre il variopinto circo Barnum dei professionisti anti-globalizzatori: ad essi è tempo sprecato esporre teorie ed esibire statistiche. Però la globalizzazione ha anche altri nemici: i moderati del “sì ma”, i progressisti del “prima le regole e poi il mercato”, gli intellettuali che temono l’omologazione sotto il “pensiero unico”.

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