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→  agosto 7, 1997


Al Direttore

“Entra Franco Debenedetti fasciato in un vestito a forma di sigaro” (Il Foglio del 9): dopo un’estate austera e un recente addio all’avana, due ferite in un colpo solo! “La sera ha un suo ovvio romanticismo”: per l’illuminista, ancorché di rito scozzese, arriva il terzo colpo. Fortuna che a Cernobbio non c’ero: l’ho scampa­ta bella! Cordialmente.

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→  luglio 31, 1997


E se Fiat e Pirelli finissero, come Costa Crociere, comprate da un con­corrente straniero, che cosa ne sarà dell’Italia? Non «saremo colonia»? la domanda che si pone Piero Ottone nel suo attimo libro che appunto re­ca questo titolo. Per rispondervi ri­percorre i tentativi fatti dalle nostre maggiori imprese di acquisire con­correnti europei, parlando con Agnel­li di Citroën, con Pirelli di Continen­tal, con Carlo De Benedetti del Belgio (e curiosamente non ricorda le ini­ziative di Berlusconi, né i capitoli francesi della storia di Cardini: ep­pure anche loro all’epoca erano i mo­schettieri italiani).

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→  luglio 31, 1997


Corre il rischio di passare per provocatore chi propone di aumentare il limite di velocità sulle autostrade, e lo fa in questo luglio roventato dal caldo e dalle polemiche. Invece la mia proposta di portare il limite di velocità da 130 a 140 km all’ora è seria e ragionevole, per quanto paradossale possa sembrare.
Mettiamo subito in chiaro una cosa: l’opportunità di vietare le velocità eccessive è fuori discussione; circa 1/5 di tutti gli incidenti gravi sulle autostrade sono attribuiti alla velocità eccessivi, il 10% degli incidenti gravi avvengono sulle autostrade (il 40 avviene nelle strade urbane). Il punto è: che cosa vuol dire «eccessivo».

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→  maggio 7, 1997


Caro Direttore,

che in campagna elettorale, specie nel rush finale, si alzino i decibel della polemica, è cosa nota e scontata. Che a Torino la parte meno… desiderabile dell’immigrazione extracomunitaria si concentri, nelle ore diurne e in quelle notturne, in un paio di zone, diventando così straordinariamente visibile, e’ altrettanto noto. Non si nega che anche questo sia un problema. Si puo’ anche convenire che le ragioni di timori e rifiuti non siano state sufficientemente approfondite. Ma da questo a dire che Torino è una città di spaccio e prostituzione, un solo grande mercato di droga e di sesso, suvvia, più che una forzatura sembra una caricatura.

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→  aprile 25, 1997


Caro Michele,

molte occasioni che ci han­no accomunato nei giudizi critici per la sopravvivenza nella politica italiana di visioni ostili al mercato, ho considerato il tuo impegno diretto un fatto molto positivo nel pano­rama politico, mi sono since­ramente rallegrato per il tuo ingresso in Bicamerale.

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→  aprile 8, 1997


Centinaia sono le modifiche proposte alla Bicamerale, occupa­no più di 2000 pagine: io sono il solo — a quanto mi consta — ad avere avanzato due proposte di carattere fondamentale per il nostro sistema eco­nomico.

La prima è volta a por­tare in Costituzione il mercato, cioè il sistema di relazioni e di informa­zioni in cui tutti viviamo e operiamo, da cui nasce la ricchezza del paese. «Il mercato e la concorrenza sono tutelati da una appo­sita autorità indipenden­te, con criteri e modalità stabiliti dalla legge», que­sto il testo della mia pro­posta, congegnata, per motivi tecnici, come mo­difica dell’articolo 99.

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