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→  giugno 18, 2004


Saprà diventare un vero partito? Ma, soprattutto, conquisterà la leadership?

La sconfitta di Berlusconi potrebbe segnare la fine del berlusconismo. Blair, Chirac, Schroeder hanno subito perdite più importanti, ma sono momenti nella storia del laburismo, del gollismo, della socialdemocrazia, quei partiti non sono stati creati dai loro leader pro tempore. A Berlusconi non sarà più possibile richiamare all’ordine gli indisciplinati ricordando che gli devono tutto. E poche persone sono così strutturalmente inadatte al ruolo di comprimario.

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→  giugno 13, 2004


I primi orientamenti di Montezemolo verso il mondo politico

La famiglia Agnelli è determinata a continuare nell’impegno diretto in Fiat. Oltre a questo primo, importantissimo significato, la nomina di Luca Cordero di Montezemolo ne ha anche uno che riguarda la politica e il Governo.

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→  maggio 21, 2004


Dietro le foto di Abu Grahib

“L’America ha un problema di immagine nei confronti del Medio Oriente: questo non ha certo bisogno di essere dimostrato”. Così Fareed Zakaria sull’ultimo numero di Aspenia. Quanto le fotografie uscite dal carcere di Abu Graib abbiano peggiorato quell’immagine, potrebbe addirittura essere quantitativamente misurato. L’effetto più devastante, tra i popoli musulmani, penso l’abbiano avuto proprio le fotografie meno trucide, quelle che, più che le sofferenze dei prigionieri iracheni, mostrano l’irridente indifferenza dei loro carcerieri.

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→  maggio 7, 2004

Meglio chiudere un’impresa che distrugge la ricchezza di tutti

Assistendo alle ultime tappe dell’agonia di Alitalia, ripensavo a una singolare “teoria generale del trasporto aereo” che udii esporre da Giulio Tremonti in margine a un convegno, e che egli ripropose, mi vien riferito, in un paio di altre circostanze. Non è così importante, questo più o meno il ragionamento del Ministro dell’Economia, che una compagnia aerea sia in utile: gli aerei sono come gli ski lift, che pèrdono, ma che fanno guadagnare alberghi e ristoranti.

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→  aprile 23, 2004


L’Europa rischia di coabitare con il terrorismo

Le date hanno, nella vicenda irachena, una particolare importanza. Quella del 30 Giugno, innanzitutto: secondo il piano americano, quel giorno il potere dovrebbe passare a un Governo provvisorio iracheno. Per l’Ulivo (fino ad oggi), e per gli spagnoli (fino a ieri) è diventato il termine tassativo entro il quale, o il comando politico (per i più intransigenti, anche militare) delle operazioni sarà passato all’ONU, o le truppe dovranno essere ritirate.

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→  aprile 9, 2004


Chi rema contro la soluzione della crisi irachena

Il peggio sarebbe se il caos in cui sta precipitando l’Iraq avesse l’effetto di dividere e contrapporre ancor di più l’Occidente contro l’Occidente. Mentre invece ci sono considerazioni su cui dovrebbe essere facile, perfino ovvio, concordare.

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