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→  gennaio 1, 1996


Tra tutte le democrazie europee occidentali l’Italia è quella che ha conosciuto e ancora conosce la più massiccia e pervasiva presenza dello Stato nei settori industriale e creditizio. Logico che le privatizzazioni incontrino particolari difficoltà di ordine politico e tecnico quando dalla generica enunciazione del programma si passa alla sua concreta implementazione.

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→  dicembre 24, 1995


Il procedere riluttante, la politica del ‘sì, ma…’ , costa al paese. Gli esempi dei costi inutili (per dirla chiaramente, degli sprechi) continuano ad arricchirsi. In Spagna è stata approvata la legge che liberalizza il settore delle telecomunicazioni via cavo, e sarà in vigore tra un paio di settimane: operatori privati, diversi dalla Telefónica de Españia, corrispondente alla nostra Telecom, potranno fornire servizi multimediali, trasmissione dati, telefonia vocale dal 1998. La legge spagnola andrebbe integrata con disposizioni che consentano di eliminare davvero gli squilibri dovuti alla presenza del monopolio. Ciò che conta è che gli spagnoli sono arrivati prima di noi a lanciare un segnale ai mercati, e agli investitori.

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→  dicembre 19, 1995


L’unica, definitiva occasione per dare al paese un sistema concorrenziale nel settore più importante per un’economia avanzata: questo è ciò che è in gioco nel passaggio in parlamento, iniziato in questi giorni, del progetto di legge Gambino sulle telecomunicazioni, coordinato con altri cinque progetti ( tra cui uno del sottoscritto, presentato alla Camera dall’on. Masi). Qualche osservazione è opportuna per richiamare la centralità di questo obbiettivo, evitando che lo si perda di vista nella valanga di emendamenti, sotto la pressione di corposi interessi, nell’insidia degli equivoci.

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→  dicembre 14, 1995


Caro dottor Romiti, il lancio della 178, la world car con cui la Fiat si appresta a competere sui grandi mercati emergenti, ha avuto un articolo in prima pagina del Wall Street Journal un paio di giorni prima che ne parlassero i giornali di casa nostra, quegli stessi giornali che hanno poi dedicato pagine e pagine alla notizia della sua prossima nomina a presiden:e del gruppo. È stata rivisitata l’intera storia Fiat: Giolitti disposto a tirar di cannone sul Lingotto; l’ amarcord dei vestiti alla marinara; il professor Valletta, dai processi per collaborazionismo alle vicende dei sindacati gialli; la svolta decisiva del 1980. Alla ricerca della chiave interpretativa di un av vicendamento che comunque si segnala più per la continuità che per la rottura con il passato.

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→  dicembre 6, 1995


«Si, ma…» potrebbe essere il motto della via italiana alle liberalizzazioni. «L’Italia ha già fatto abbastanza» ha replicato Sante Perticaro, presidente della commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, ai rilievi mossi da Bruxelles: come se liberalizzare fosse una tassa, da pagare a rate ed il più tardi possibile, anziché una misura che fa risparmiare’ ai consumatori e dà stimoli all’economia.

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→  dicembre 1, 1995


Sta per ricomparire la ‘politica industriale’? Da alcuni, per ora deboli segnali, c’è da temerlo: lo ha evocato in un’intervista il ministro C16, e anche alcuni, commentatori e politici, che pure si professano in favore delle privatizzazioni, invocano i superiori interessi nazionali: non disperdere un patrimonio, le poche grandi aziende che ci sono, finiremo per dare tutto agli stranieri, i privati non sono poi granché meglio, ricordiamo Telettra, Finsiel farà la stessa fine, eccetera eccetera: tutto l’armamentario di vecchi argomenti rigurgita, quando si tratta di venire al dunque, di giudicare i concreti esiti delle dismissioni.

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