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Archivio per il Tag »giustizia«

→  giugno 25, 2020


La riforma della giustizia è imprescindibile, ma è la più difficile. Meglio cimentarsi con cose che non riguardino la pubblica amministrazione come la produttività delle imprese e gli investimenti in infrastrutture. A cominciare dalla scuola

Chiuso il “casino”, tornati silenziosi saloni e giardini, può essere interessante mettere a confronto le conclusioni tratte dall’interno con i suggerimenti che in corso d’opera venivano elargiti all’esterno. In generale vale per gli uni e le altre quello che veniva in mente leggendo, sul Foglio del 17 giugno, “Cambiare l’Italia si può” di Guglielmo Barone, Marco Percoco e Carlo Stagnaro: un titolo da fantascienza, un contenuto o ragionevolmente plausibile (per lo più) o molto rigoroso per evitare di “trasformare gli aiuti europei in clamorosi boomerang”. Ed è proprio su questo che conviene ragionare.

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→  giugno 11, 2008

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da Peccati Capitali

Si riparla di dare a operai e impiegati azioni dell’azienda in cui lavorano. Singolare modo di parlare di “dare”. Perché sono i dipendenti a “dare” del loro, sotto forma di forma di TFR accantonato, o di danaro risparmiato, o di incentivi meritati, o di fedeltà impegnata. Uno scambio dunque: che però va contro una serie di principi.

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→  agosto 13, 2003

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b>Lettera ad Antonio Polito, direttore de Il Riformista

Caro Direttore,

me lo lasci dire con la solita franchezza: più ci ripenso e meno sono d’accordo con il suo editoriale sulla sentenza IMI-SIR. La sua tesi è che quella è stata – se lo è stata – una vicenda di privati che comprano giudici grazie ai buoni uffici di “studi legali” provvisti delle necessarie conoscenze; una corruzione per così dire “ordinaria”, e quindi ancora più grave di Tangentopoli, questione invece politica, dove il finanziamento dei partiti era il fiume principale, e gli interessi privati i canali derivati.

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→  gennaio 21, 2002


Il dibattito sull’”emergenza democratica” aperto da Salvadori e Macaluso: i due volti dell’opposizione.

Questione giustizia. Dopo l’esortazione di Borrelli di passare alla resistenza, dopo le clamorose manifestazioni che hanno segnato l’apertura dell’anno giudiziario, il vice presidente del CSM, Giovanni Verde, si domanda se ” a questo punto non sia meglio reintrodurre l’autorizzazione a procedere per i reati commessi da deputati e senatori con effetto anche sui processi in corso”. Tanto basta perché Giuseppe D’Avanzo (La soluzione del cavaliere, Repubblica, 16 Gennaio 2002) si chieda, retoricamente, se la sua uscita sia stata “anticipata o addirittura concordata con il presidente della Repubblica”; e “annota in taccuino” che ” il Capo dello Stato, pur consapevole che la proposta Verde può essere delineata come tentativo di mediazione del Quirinale, non ha speso una parola per prenderne le distanze”.

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→  novembre 8, 1997


Per mesi i lavori della Bicamerale so­no stati bloccati dallo scontro sulla giustizia. La battaglia per la legalità annega il paese in un torrente di polemiche che non trova soluzione né a Milano né a Ro­ma, né a Palermo. E’ la croce dolorosa del­l’irrisolta transizione italiana.

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