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Archivio per il Tag »FIOM«

→  gennaio 8, 2011


Dal PD ostaggio della Cgil, ai partiti che condizionano gli operai.

In primo luogo, e a prima vista, il “caso Fiat” è essenzialmente una questione sindacale: CISL e UIL contrapposte frontalmente a FIOM, CGIL impegnata nell’acrobatico esercizio di distinguersi da questa senza uniformarsi a quelle e i partiti nel tentativo di dare una risposta politica ai problemi che il “caso” ha sollevato. Ma é davvero questa la dinamica della vicenda? Per quanto riguarda il PD, i problemi del ciclone Marchionne si abbattono sul partito in un momento particolarmente critico: la questione sindacale funge da detonatore di una partita politica. Sostenere che alla base dell’irrigidimento della FIOM ci sia il disegno politico di far precipitare l’evoluzione del PD, di arrivare allo show down tra chi vorrebbe spostare il partito a sinistra e chi invece vede nel centro i suoi naturali alleati, è probabilmente azzardato. Ma è certo che, “oggettivamente”, esso agisce in quella direzione.

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→  agosto 24, 2010


Da Pomigliano a Melfi: Il Governo non vuol sentir parlare di una riforma. L’opposizione pare trovare conveniente lo stallo per non perdere voti a sinistra.

La clausola si può regolare per legge, come avvenuto nei servizi pubblici, oppure grazie a un accordo interconfederale firmato anche da Fiom-Cgil.

Sono un imprenditore, il mio mestiere è correre il rischio dell’investimento, la mia responsabilità è ridurre quanto possibile le incertezze sul suo impiego effettivo; stipulo, con un sindacato che rappresenta la maggioranza dei lavoratori, un contratto che prevede misure efficaci contro l’assenteismo abusivo e definisce il quadro entro cui si esercita il diritto di sciopero: che garanzie ho che il contratto venga rispettato? Oggi, in Italia, la risposta è: nessuna.

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→  agosto 23, 2010



di Pietro Ichino

Il nodo è il rischio di paralisi del progetto per il veto di un sindacato minoritario

Caro direttore,

è davvero difficile capire il comportamento della Fiat a Melfi. Questo scontro sulla reintegrazione dei tre lavoratori licenziati pone al centro del dibattito una scelta nella quale l’azienda ha probabilmente torto, perché l’ordinanza cautelare del giudice deve essere rispettata integralmente, anche se la si ritiene sbagliata. Lo scontro di Melfi distoglie invece l’attenzione dell’opinione pubblica dalle questioni assai più importanti sollevate – con piena ragione, queste – dall’amministratore delegato della Fiat, quando ha proposto al nostro Paese il suo colossale piano industriale.

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→  luglio 30, 2010



di Michele Magno

Prospettive.La strada intrapresa dalla società è chiara. Mai metalmeccanici della Cgil rischiano di essere relegati in un énclave periferica del sistema di relazioni industriali, dopo le barricate sull’accordo per lo stabilimento campano. E i timori ora vertono sulla reale rappresentanza.

Caro direttore, la Fiat resterà in Confindustria, ma la Fiom resterà nella Fiat? Infatti, un rischio c’è. Un osservatore attento come Franco Debenedetti lo ha colto lucidamente (Il Sole 24 Ore, 28 luglio).

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→  luglio 11, 2010


Il partito di Bersani é stato troppo timido nell’accettare il patto tra Marchionne e i sindacati (Fiom esclusa) e il successivo esito del referendum

Pomigliano farà la Panda. Nonostante il deludente risultato del referendum, la Fiat conferma la decisione di investire. Ma perché all’impegno di applicare l’accordo corrispondano “modalità che possano assicurare tutte le condizioni di governabilità dello stabilimento”, come recita il comunicato Fiat, ci sono ancora nodi da sciogliere, normativi e politici.

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→  giugno 24, 2010


di Pietro Ichino

Sul primo punto sollevato da Giorgio Conti e da altri lettori. Ho lavorato per quattro anni come sindacalista della Fiom-Cgil (in una zona della Brianza), poi per altri sei anni alla Camera del Lavoro di Milano, in mezzo agli operai e con una retribuzione pari alla loro. Conosco da vicino la fatica del loro lavoro. In seguito, il mio lavoro è sempre stato di natura intellettuale e non manuale; ma ho sempre lavorato per sette giorni alla settimana e per almeno dieci ore al giorno: ne è prova quello che ho fatto fin qui, e chiunque può controllarlo direttamente sul mio sito (www.pietroichino.it) e nell’Archivio dei miei scritti. Insomma, so che cosa è il lavoro.

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