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→  settembre 28, 2000


Asta competitiva o beauty contest?

Asta competitiva o beauty contest? Avvicinandosi la data d’inizio per le dismissioni delle centrali Enel, si ripropone la questione del metodo da adottare, che già aveva fatto discutere nel caso delle frequenze UMTS. Se ne è parlato pochi giorni fa in Confidustria, dove si è autorevolmente contestata la richiesta di Franco Tatò di procedere con l’asta. La vendita delle centrali è il “piatto forte” del piano di liberalizzazione del mercato dell’energia; il grado di concorrenza che si avrà dipende da quali imprese vi opereranno, e dalle loro strategie; e l’esito della selezione delle imprese dipende dalla procedura adottata.

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→  settembre 4, 2000


Annunciare una liberalizzazione non basta per produrre concorrenza. Nel mercato dell’energia elettrica, il decreto Bersani è stato l’annuncio, ma poi di sostanziale non è successo niente: gli italiani hanno cambiato fornitore per meno del 10% del loro fabbisogno. Speravamo in riduzioni di costo, e troviamo gli aumenti.

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→  agosto 3, 2000


Se supererà il rischio di ricorsi al TAR, l’operazione di innestare sul corpo di un beauty contest una gara vera per l’assegnazione delle frequenze per l’UMTS è riuscita

Il trapianto è stato effettuato. Se non ci sarà rigetto, se cioè supererà il rischio di ricorsi al TAR, l’operazione di innestare sul corpo di un beauty contest una gara vera per l’assegnazione delle frequenze per l’UMTS è riuscita: ed è un risultato di cui dare atto con soddisfazione.

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→  maggio 1, 2000


La vicenda della concessione delle bande di spettro per I’UMTS può essere considerata da più punti di vista: di diritto amministrativo, finanziario, di politica industriale. Ma, da qualunque punto di vista lo si esamini, appare chiaro che il processo di assegnazione individuato dal Ministero e Auto­rità non può concludersi senza un profondo riesame dell’intera situazione che si é venuta a creare. Ormai tutti sanno che in Inghilterra l’asta per assegnare 5 licenze ha già raccolto adesioni per un valore di circa 70.000 miliardi di lire e ha visto la partecipazione di 13 operatori da tutto il mondo, di cui 6 ancora in gara.

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→  febbraio 25, 2000


Coglie il cuore del problema il Presidente del Consiglio quando, nel suo scritto pubblicato dal Sole 24 Ore il 20 Febbraio, individua nella complessità e nella incisività i due parametri in base ai quali valutare il disegno di riassetto del settore del gas.
C’è una complessità oggettiva, la difficoltà di liberalizzare un sistema a rete; e c’è una complessità soggettiva, la resistenza del monopolista ad accettare la concorrenza.

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→  febbraio 15, 2000


“Dobbiamo navigare tra Scilla e Cariddi, creare competizione sul mercato del gas, ma senza danneggiare l’ENI; l’Italia aprirà il suo mercato interno se ci verranno garantite condizioni di reciprocità dai nostri partner europei.”
Questo il concetto espresso dal Ministro dell’Industria in Senato. E mentre ascoltavo le sue parole pensavo – spero che Enrico Letta non mi giudichi irrispettoso – ai taxi di Roma. Perché è chiaro che il cittadino si avvantaggerebbe se il comune liberalizzasse concessioni orari e tariffe: ma i taxi a Roma sono 6000, controllano probabilmente 20.000 voti, quale politico può permettersi di ignorarli?

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