→ Iscriviti
→  marzo 5, 2016


Dove sono le sinergie? Il programma annunciato diversi mesi fa dall’Enel e via via precisato poggia interamente sulle sinergie tra posa della fibra ottica e installazione dei nuovi contatori. Però, dice l’amministratore delegato dell’Enel Francesco Starace, “il nuovo contatore non ha bisogno della banda larga per funzionare né funziona meglio con essa”. E all’Authority i tecnici Enel spiegano che la trasmissione dei dati dal contatore al concentratore avviene con tecnologia Plc (Power line carrier), cioè sui cavi elettrici. Questa funziona benissimo per “leggere” il contatore, è invece totalmente inadeguata per le comunicazioni di voce e dati.

leggi il resto ›

→  maggio 13, 2015


Piazzetta Cuccia si chiamava Via Filodrammatici, Antonio Fazio in Banca d’Italia amministrava il suo piano regolatore, le Fondazioni erano al massimo della loro ricchezza: era il capitalismo relazionale, e noi gli si scriveva contro. Non è certo perché in disaccordo col principio che si è rimasti più che perplessi quando Matteo Renzi, parlando a banchieri e imprenditori venuti ad ascoltarlo a Palazzo Mezzanotte, ha accusato “quel sistema che poneva la relazione come elemento chiave di un paese in cui giornali, banche, imprese, fondazioni bancarie, partiti politici hanno pensato che si potesse andare avanti tutti insieme dialogando e discutendo”. Se, come ha detto, “è morto”, perché maramaldeggiare?

leggi il resto ›

→  febbraio 10, 2010

il_riformista

Perché un residuo della storia economica del Novecento ci spinge a occuparci più della nazionalità di un`infrastruttura che di quanto potremmo farne, come nel caso del gruppo telefonico. Mercato e ruolo degli investitori istituzionali. Un parere di Gamberale.

di Marco Ferrante

Ci occupiamo molto più di nazionalità delle reti che d`idee strategiche per il futuro delle stesse reti. Le classi dirigenti politiche e gli osservatori economici sono concentrati soprattutto sugli assetti di controllo della rete Telecom, per esempio. Meno a quello che si deve fare della banda larga, di quanto denaro sia ragionevole investire e se sia quella l`infrastruttura tlc su cui puntare e quale sarà il rapporto tra internet e televisione. La discussione sulla nazionalità, del resto, ha un suo fascino. Negli ultimi cinque anni italianisti e internazionalisti (spesso le stesse persone che a seconda dei casi cambiavano maglia) hanno combattuto per le banche, per le autostrade, per Telecom, per Alitalia e ancora per Telecom.

leggi il resto ›

→  febbraio 9, 2010

sole24ore_logo
Il mercato è in grado di finanziare ben altro che una rete in fibra ottica, oppure lo Stato dovrebbe assumere il pieno controllo – Altre soluzioni sono un pasticcio

Il tema della banda larga si intreccia con quello del rapporto tra pubblico e privato nelle attività economiche. Quindici anni fa, la Stet di Agnes e Pascale lanciò il progetto Socrate, per indebitare l’azienda, e mettere i bastoni fra le ruote della privatizzazione. Da allora, molte cose sono cambiate, in economia e in tecnologia: lo Stato è uscito da molte imprese, il digitale è entrato dovunque, nel radiomobile e internet. Ma il problema è sempre lì: se lo Stato interviene nel mercato per il controllo societario, si inceppa il mercato per finanziare le iniziative. Il modo che oggi si sta escogitando per aggirare l’ostacolo, vale a dire la costituzione della “società della rete” con una robusta presenza dello Stato, non risolve il problema, anzi aumenta ancora il grado di ambiguità.

leggi il resto ›

→  febbraio 6, 2010

sole24ore_logo
di Gabriele Galateri di Genola

Se è vero, come ha scritto Orazio Carabini sul Sole 24 Ore del 27 gennaio, che abbiamo scampato il pericolo di una crisi dagli effetti potenzialmente devastanti, è altrettanto vero che sono diffuse le preoccupazioni per una ripresa ancora troppo lenta e piena di ombre.
Condivido quindi la necessità di un progetto per l’Italia che sia in grado di mobilitare le ingenti risorse sottoutilizzate del nostro paese e di attivare un circolo virtuoso di investimenti, produttività, competitività, valore aggiunto e consumi. Una sfida difficile, perché si scontra con la necessità di finanziare gli ammortizzatori sociali, gestire il rientro dei disavanzi all’interno di trend più sicuri per la stabilità macroeconomica e di assorbire gli effetti della crisi finanziaria mondiale che in Italia rischiano di tradursi in una riduzione dei finanziamenti alle piccole e medie imprese. Per non parlare delle catastrofi naturali che ci hanno colpito nell’anno appena chiuso.

leggi il resto ›

→  febbraio 3, 2010

sole24ore_logo
ROMA – Tra un’autostrada digitale e una vecchia accidentata corsia corre una bella differenza. Più o meno la stessa che correrebbe tra chi all’interno della maggioranza e del governo è da tempo un autorevole seppure ufficioso sponsor dello scorporo della rete Telecom e chi, su questo tema, usa molta moltissima cautela. Smentite a parte, è innegabile che, da oltre un anno, nell’entourage del viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani si discuta di questa opportunità in nome dell’”italianità”, anche come possibile tassello di un puzzle più ampio che condurrebbe alle nozze con la spagnola Telefonica.

leggi il resto ›