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Archivio per il Tag »Angela Merkel«

→  maggio 16, 2017


Porta il momento di ottimismo che tutti attendevano: questa, ancor più che l’aver scampato il pericolo che per due volte ci aveva tenuti col fiato sospeso, è la posizione di forza con cui Emmanuel Macron arriva al tavolo europeo. Adesso tutti attendono che si riequilibri il rapporto tra Francia e Germania, che in passato aveva garantito il buon funzionamento dei meccanismi europei, comunitari prima e intergovernativi poi: questa è la priorità.

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→  febbraio 22, 2017


Caro direttore,

«Competenza e credibilità — scrive Antonio Polito (Il dilemma del volo 93 vale anche per i 5 Stelle, sul Corriere della Sera, 16 febbraio), da virtù che erano, oggi fanno perdere le elezioni». Ma competenza e credibilità a governare sono giudizi opinabili, la differenza di giudizi è l’essenza stessa della politica: e così può succedere che il consenso popolare vada a personaggi e movimenti politici chiaramente impreparati a governare.

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→  febbraio 14, 2017


Ci sarà un’Unione europea a diverse ven locità”, aveva detto Angela Merkel il 4 febbraio a Malta, spiegando “che tutti i paesi non parteciperanno ogni volta a tutte le tappe dell’integrazione”. Invece in molti intesero che avesse parlato di un euro a due velocità, tanto che qualche giorno dopo, incontratasi con Mario Draghi, la cancelliera ritenne necessario ribadire pubblicamente che aveva parlato di Europa e non di euro.

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→  settembre 9, 2016


Su scala planetaria, al G20, a prendere la scena sono stati l’intesa sul clima con la Cina e la gelida stretta di mano tra Barack Obama e Vladimir Putin; a livello locale, nel Meclemburgo, la sua politica per i rifugiati le è costata l’umiliazione
di venir scavalcata dall’AfD. Ma se si ritorna al livello europeo, e ai problemi europei, è sempre Angela Merkel il punto di riferimento. Dopo l’incontro di Ventotene con Hollande e Renzi, in una settimana aveva incontrato, nell’ordine, i leader dei Paesi baltici, del gruppo di Visegrad (Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria), dell’Europa settentrionale e dell’Europa centrale; se si considera che Hollande e Renzi rappresentino gli altri Paesi dell’Europa meridionale, il giro è completo. Tanto attivismo esautora o surroga Bruxelles? Nasconde un disegno egemonico, o cerca di ricomporre le divisioni che attraversano l’Europa? E si erano sentite le solite voci: ci vorrebbero gli Stati Uniti d’Europa, il presidente del Parlamento europeo eletto con voto diretto, il metodo comunitario in luogo di quello intergovernativo previsto da Maastricht.

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→  settembre 18, 2015


Domenica in Grecia, in Ottobre in Portogallo, in Dicembre in Spagna: tre votazioni in Europa in poco più di tre mesi. Quattro, se contiamo le primarie nel Labour inglese. L’attenzione, oltre che ai risultati in sé, è alle nuove formazioni di sinistra estrema, e a come potranno influire sulla classica contrapposizione popolari-socialisti.

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→  settembre 8, 2015


Al direttore.

Perché mai la posizione di Angela Merkel sulla Siria dovrebbe essere una “conversione” rispetto quella che aveva avuto sulla Grecia, metafora di un cambio sia di rotta su una “strada lastricata di buone intenzioni” sia, Dio ne scampi, di confessione religiosa, proprio non lo capisco. Se a dirlo sono quelli che, se neghi gli eurobond sei un sadico strangolatore dell’Europa del sud, e se hai il bilancio in pareggio hai tendenze naziste, non ci sarebbe da spenderci tempo: ma nell’articolo di Giuliano Ferrara quella parolina mi ha colpito. Che sia per contrasto con la soddisfazione di vedere (ancora una volta) tanto autorevolmente espressa la necessità di intervenire là dove divampano gli incendi che fanno fuggire la gente, come avevo azzardato sul Foglio fin dall’inizio di maggio? Neppure a Franco Venturini possono essere attribuiti pregiudiziali antitedesche, ma è esplicito: “Berlino”, scrive, sul Corriere di venerdì, “riconquista la sua credibilità morale messa a dura prova dalla linea intransigente nei confronti del dramma socio-finanziario greco”.

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