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Archivio per il Tag »Andrè Glucksmann«

→  marzo 22, 2022


C’è solo un modo per rimediare ai cedimenti ed alle debolezze di questi anni, e di non stare al ricatto: dobbiamo interrompere i ricatti del criminale seriale; altrimenti ci sarà un’altra Mariupol, ci saranno altre Crimee, ci saranno alti ricatti

Quando ho letto che Kadyrov, il leader ceceno, forte di 15 anni di (dis)onorato servizio agli ordini del Cremlino, aveva spiegato che la guerra andava come andava perchè i russi non sono abbastanza spietati e prestano troppa attenzione ai civili, e quindi chiedeva a Putin di “chiudere gli occhi consentendo di farla finita in un paio di giorni”, dando a loro l’incarico di “liquidare” alcune personalità chiave ucraine, tra cui il presidente Zelesnky, mi è tornato in mente André Glucksmann, che in Francia era alla testa del movimento a sostegno alla causa cecena, e di denuncia dell’atteggiamento compiacente dei paesi occidentali verso Vladimir Putin, e gli orrori della sua guerra (allora non era ancora obbligatorio chiamarla operazione speciale) per la conquista della Cecenia.

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→  febbraio 1, 2008


Occidente contro Occidente
di Andrè Glucksmann
Prefazione di Franco Debenedetti
Editore Lindau, 2008
pp. 214


Occidente diviso, Occidente unito. Il che è la stessa cosa. Perché in Occidente, dai tempi di Atene, spada in un pugno e denaro nell’altro, sono mossi — a differenza dell’Oriente autocratico o teofanico — da una teoria della sovranità e della legittimità del pensiero condiviso, come insegna Leo Strauss nel suo Gerusalemme e Atene, studio sul pensiero politico dell’Occidente. Per quanto oggi più che mai semplificatoria appaia la sintesi hegeliana del movimento della storia universale, resta di una certa validità quello che Jakob Burckhardt scriveva, nelle sue Riflessioni sulla storia universale, «che la storia universale sia la rappresentazione del modo come lo spirito pervenga alla consapevolezza del proprio intimo significato: vi dovrebbe aver luogo una evoluzione della libertà, in quanto nell’Oriente era libero uno solo, poi presso i popoli classici pochi, e l’era moderna rende liberi tutti».

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