- Franco Debenedetti - http://www.francodebenedetti.it -
Sul terzo polo tv pesano gli eccessi della politica non i vincoli della legge
Pubblicato il 15/08/2000 @ 12:41 in Corriere Della Sera,Giornali
Caro direttore,
che Angelo Panebianco («Le smemorate api della sinistra» Corriere della Sera di ieri) trovi consonanze tra il mio modo di guardare ai problemi della società italiana e il suo, mi lusinga; ma assai più mi preoccupa che mi voglia garante dei futuri sviluppi virtuosi del nostro sistema delle comunicazioni. Quanto al caso Seat-Tmc, però, non ci sono da attendere esiti virtuosi che riscattino il vizio di origine: per il semplice fatto che questo «vizio» – l’essere questo contratto contro la legge – non esiste.
Innanzitutto una precisazione sostanziale: Telecom non ha per ora il controllo di Seat, e il contratto è tra Seat e Trae. Questo è legittimo senza bisogno di nessuna modifica di legge; è soggetto solo all’approvazione dell’Antitrust, come ogni fusione o concentrazione, e a quella dell’Autorità delle Comunicazioni. Solo quando Telecom avrà acquisito il controllo di Seat, che oggi non ha e potrebbe anche non avere domani, si porrà il problema del conflitto tra la legge Maccanico – che vieta al titolare di concessione telefonica di acquisire una rete Tv – e la norma comunitaria – che imponeva di trasformare la concessione in licenza fin dal 1° Gennaio 1999. La Maccanico va adeguata alla norma di Bruxelles: i pareri divergono se lo si possa fare con atto amministrativo o se lo si debba fare con una nuova legge.
Se l’adeguamento alla norma comunitaria è dovuto, concludere quel contratto è un diritto di Telecom. Così come era dirito di Olivetti che l’Opa prevista dalla legge Draghi si svolgesse regolarmente.
Avviene però una circostanza straordinaria. Cioè che se un’impresa pensa a fare ciò che la legge consente, quando tocca i santuari del potere economico – come nel caso dell’Opa – o del potere mediatico – come nel caso Tmc – ciò appaia un fatto talmente eccezionale da indurre per forza a credere che ci debba essere qualche intervento o almeno qualche sponsorizzazione politica. So bene che Angelo Panebianco, nel crederlo per Seat-Tmc, ha l’attenuante delle dichiarazioni fatte da Ministri in carica. Dichiarazioni improprie perché hanno avuto il torto di alimentare l’impressione di quella commistione tra potere economico e potere politico di cui egli parla.
La libertà è anche libertà di fare contratti legittimi: bisognerebbe lasciar decantare il polverone e cercare di ricordarlo alle «api smemorate». Che sono a sinistra, certo. Ma che sono, in questi giorni, soprattutto a destra. Nel ’94 erano gli stessi Progressisti a sostenere che Berlusconi era sceso in campo per difendere le sue televisioni. Oggi è Storace, che la Casa delle Libertà ha portato alla Presidenza della Regione Lazio, a minacciare di usare il manganello contro Telecom.
Articolo stampato da Franco Debenedetti: http://www.francodebenedetti.it
URL all'articolo: http://www.francodebenedetti.it/sul-terzo-polo-tv-pesano-gli-eccessi-della-politica-non-i-vincoli-della-legge/
Click qui per stampare.
Copyright © 2011 Franco Debenedetti. Tutti i diritti riservati.