Rivedere subito tutto il sistema delle garanzie

giugno 5, 2003


Pubblicato In: Giornali, La Stampa

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Una proposta per l’Ulivo

Il centrosinistra al Senato voterà oggi conto la legge che sospende i processi a carico delle più alte cariche dello Stato; sosterrà che, per introdurla, non basta una legge ordinaria, ma una legge costituzionale, con il suo lungo percorso della doppia lettura a distanza di 3 mesi, ed eventuale referendum confirmatorio.

Credo che questa strategia non consenta al centrosinistra di raggiungere due obbiettivi, che corrispondono a suoi precisi interessi. Primo: risolvere, in vista del semestre di presidenza italiana del Consiglio d’Europa, il problema che si è venuto a creare per effetto del voto popolare che ha portato alla Presidenza del Consiglio un cittadino a carico del quale esistono accuse in una materia grave, dimostrando così di essere forza di governo, che mette al primo posto gli interessi generali del paese. Secondo: recuperare i temi garantisti, patrimonio politico della sinistra, e tagliare i ponti con un giustizialismo più atto a soddisfare i convinti che ad aumentare i consensi. Ugo Intini, scrivendone sul Riformista, ha parlato di “coda di paglia” della sinistra sui problemi giudiziari, una lunga storia che inizia con mani pulite: una vicenda che, comunque la si voglia giudicare, non si può liquidare con irrisione, rispondendo, come fece Furio Colombo in polemica con il sottoscritto, che il giustizialismo non esiste, dato che la parola connota unicamente il movimento politico fondato da Juan Peron.

Sostenendo che condivide nel merito ma dissente dal metodo, il centrosinistra presta il fianco all’accusa di ipocrisia politica. Se abbassa i toni non accontenta neppure le sue correnti più intransigenti; se li alza, si mette contro al Capo dello Stato che controfirmerà la legge.

Le opinioni dei giuristi sono divise. Certo che legge costituzionale é la strada maestra, logico che l’opposizione non voglia correre il rischio di votare una legge che la Corte potrebbe bocciare: questo rischio tocca alla maggioranza assumerselo. Ma l’opposizione può da un lato limitarsi a non dare il proprio voto, dall’altro avanzare subito la proposta di una norma costituzionale che riveda tutto il sistema delle garanzie per gli eletti, tenendo conto anche delle recenti norme europee, chiedendone l’immediata iscrizione all’ordine del giorno dei lavori del Parlamento. Superando così la contingenza del momento per affrontare tutti i risvolti di un problema complesso, in un clima che avrà positivamente contribuito a svelenire.

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