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Recensioni a
Fare profitti. L’etica dell’impresa.

Pubblicato il 07/01/2021 @ 09:38 in Articoli Correlati


L’altruismo del profitto



di Dario Di Vico, 7 gennaio 2021

Un pamphlet pubblicato da Marsilio prende di mira Joe Biden, Papa Francesco e il «Financial Times». Franco Debenedetti: l’impresa genera benefici sociali solo se ripaga gli azionisti.

Se ne salvano pochi. Sotto le acuminate frecce di Franco Debenedetti e del suo Fare profitti, in uscita oggi dall’editore Marsilio, cadono uno dopo l’altro assoluti protagonisti del nostro tempo come Joe Biden e papa Francesco, prestigiose organizzazioni internazionali come la Business Roundtable e il forum di Davos, studiosi à la page come Branko Milanovic, un giornale bibbia del mercato come il «Financial Times» e non vengono risparmiati nemmeno mostri sacri del pensiero riformista come Anthony Atkinson e John Rawls. La loro colpa, il minimo comune denominatore che li porta alla condanna, è quella di fare rilevanti concessioni al populismo e allo statalismo, i due mali che affliggono l’economia contemporanea e che, se preesistevano largamente al virus, ora però si stanno servendo della pandemia per fare il pieno di potere e di consensi.

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Reset del capitalismo? Attenti, ci ha salvato



di Alberto Mingardi, 11 gennaio 2021

Dai vaccini alle piattaforme online: le imprese orientate al profitto hanno risposto “presente”

Le case farmaceutiche che hanno prodotto a tempo di record i vaccini, i fornitori di servizi digitali che ci hanno aiutato a lavorare da casa, le catene industriali che ci hanno permesso di continuare ad avere quello che ci serviva: tutti hanno agito secondo logiche di mercato e profitto. Quelle che molti dibattiti post pandemia vorrebbero «correggere» in nome del bene comune. Non è del tutto saggio.

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Profitti ed etica. I doveri dell’impresa secondo Debenedetti



di Giuseppe Pennisi, 18 gennaio 2021

“Fare profitti – Etica dell’impresa”, Marsilio, è il nuovo libro dell’ingegnere Franco Debenedetti che dà spunti per una nuova linfa industriale che sembra persa nel nostro Paese. Un volume che il prof. Pennisi suggerisce di leggere insieme ad altri due scritti dagli economisti Ciocca e Zecchini, per completare un messaggio forte rivolto all’imprenditorialità italiana

Il nuovo saggio di Franco Debenedetti (“Fare profitti – Etica dell’impresa”, Marsilio Editori, 2021, € 18) esce al momento giusto. In Italia si sta tentando di riprendere la via dello sviluppo che pare smarrita da vent’anni. Il documento che dovrebbe tracciarne la rotta (il Piano Nazionale di Rilancio e di Ripresa, Pnrr) è in ritardo; secondo economisti di varie “scuole” è lacunoso e carente.

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Le aziende e il mercato funzionano, giù le mani dal capitalismo



Estratto da “Fare profitti. Etica dell’impresa”, di Franco Debenedetti, Marsilio, 2021

È tornato di moda attribuire tutti i mali del mondo alla struttura delle imprese, tanto che si invoca un cambio di paradigma e uno stravolgimento della missione aziendale. Il nuovo saggio di Franco Debenedetti, edito da Marsilio, spiega perché queste critiche sono sbagliate

Il viaggiatore che, sceso dall’aereo a Londra di prima mattina mercoledì 18 settembre 2019, avesse preso la sua copia del «Financial Times», avrebbe strabuzzato gli occhi: a racchiuderla, una copertina giallo canarino recante un solo titolo, a caratteri cubitali, come l’ormai famoso Fate presto del «Sole 24 Ore», quando lo spread era a 575: Capitalism. Time for a reset.

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Le aziende e il mercato funzionano, giù le mani dal capitalismo



di Massimiliano Panarari, 22 gennaio 2021

Gli attacchi radicali al capitalismo – dice Franco Debenedetti – sono ciclici come le sue crisi. E oggi circolano in stile “contenuti virali”. L’imprenditore e saggista, che dell’elogio dell’economia del mercato ha fatto una ragione di vita, dedica quindi questo libro alla difesa delle imprese finanziarie. E lo fa prendendo ile mosse da uno dei “manifesti” intellettuali di quello che sarebbe diventato neoliberismo. Ovvero il famoso articolo di Milton Friedman, uscito nel 1970 sul New York Times Magazine, nel quale asseriva “l’unica vera responsabilità delle imprese è fare profitti”.

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Un capitalismo migliore esiste ed è quello che tutela l’ambiente ed investe nella sostenibilità



di Antonio Calabrò, 31 gennaio 2021

[...] Proprio grazie a riforme e cambiamenti, si può rilegittimare la cultura del mercat e fare vivere, appunto, un capitalismo migliore. Un dibattito aperto, quanto mai stimolante. Cui contribuisce, con scienza ed esperienza, Franco Debenedetti con il
nuovo libro per Marsilio, “Fare profitti – Etica dell’impresa” (pagg. 320, euro 18), per fare intendere che “perseguire gli utili, in un mondo sconvolto da crisi ambientali e pandemia” non sia affatto “immorale” ma invece “l’unica vera responsabilità delle imprese”. Debenedetti, uomo d’azienda, con esperienza politica, sostiene che la tendenza a voler “resettare il capitalismo” sia “la più grande battaglia ideologica dei nostri tempi”. Ricorda la lezione di Milton Friedman. E,

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Tutte le strade verso il capitalismo del futuro



di Antonio Calabrò, 31 gennaio 2021

[...] Consapevole dell’importanza dei temi ambientali e sociali, insiste che proprio per affrontarli siano necessarie imprese che diano battaglia per mercati aperti ed efficienti, limitando l’invadenza dei monopoli e abbiano come primato la creatività, l’innovazione, gli investimenti. I profitti, dunque.

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Il capitalismo non è un nemico (anche se c’è la pandemia)



di Giuseppe Colombo, 01 febbraio 2021

Nel saggio “Fare profitti” di Franco Debenedetti un’analisi sugli utili come ascensore sociale. E sui danni dello statalismo Covid

Se pensate che i buoni per eccellenza (leggere Papa Francesco) e i buoni del momento (il riferimento è al neo presidente degli Stati Uniti Joe Biden) possano salvarsi dalla penna arguta di Franco Debenedetti, allora siete costretti a premere il tasto “reset” prima di leggere il suo ultimo lavoro. Perché il saggio “Fare profitti. Etica dell’impresa” (Marsilio, pp.320) ha un’idea precisa e questa idea – il capitalismo è il capitalismo e le aziende devono fare profitti, sempre e comunque – viene portata avanti dall’inizio alla fine. E per arrivare al capolinea, per renderla credibile e soprattutto attuale oggi che la pandemia ha innalzato lo Stato imprenditore e guida a totem, compie una doppia operazione.

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Leggere allarga la vita



di Davide Giacalone, 01 febbraio 2021

Sono sicuro che molti leggeranno in queste pagine un’arringa pro liberismo o neoliberismo [...] io ci leggo una requisitoria contro l’ipocrisia.
C’è chi lo leggerà come un libro che si occupa di economia; io l’ho letto come un libro che si occupa di politica: Franco Debenedetti “Fare profitti. Etica dell’impresa” pubblicato da Marsilio nel 2021.

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Risposte liberali di sinistra agli ultimi difensori del neoliberismo



di Emauele Felice, 05 febbraio 2021

Il liberalismo è un’ideologia che nasce sui diritti dell’uomo. Diritti che nel tempo sono stati considerati in modo sempre più ampio e inclusivo: non più solo la vita, la sicurezza e la proprietà privata, come era nell’Ottocento, ma i diritti sociali, quelli civili di prima e poi di secondo generazione (la libertà di amare), quindi i diritti ambientali (che sono anche i diritti umani delle persone che vengono dopo di noi), fino ai cosiddetti diritti “allargati”, che coinvolgono le altre specie sensibili otre a quella umana. Su questa basi, il liberalismo si è contaminato pria con il pensiero democratico quindi, dopo la Seconda guerra mondiale, con il pensiero socialista riformista, più di recente anche con ambientalismo e movimenti per i diritti civili. L’intervento pubblico, attuato nell’ambito della democrazia liberale, è indispensabile per bilanciare fra loro i diversi diritti, che ovviamente possono confliggere.

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Il populismo sparirà davvero solo quando la politica tornerà a difendere il profitto



di Stefano Cingolani, 25 febbraio 2021

Perché la società per azioni resta l’elemento costitutivo della struttura granulare del capitalismo e della democrazia. Un libro di Franco Debenedetti

Con il tramonto del nazional-populismo anche il profitto ritrova il suo posto in società. Messa così, la soluzione è fin troppo facile. In realtà, si fa strada da anni, ben prima della pandemia, un nuovo paradigma basato su alcuni capisaldi: l’impresa non deve pensare ad arricchire solo gli azionisti, bensì la più ampia comunità, non gli shareholders, ma gli stakeholders; deve essere socialmente responsabile; deve avere una scopo più ampio, deve puntare sul lungo termine enon sul breve. Sono i pilastri di una nuova saggezza che si sta affermando non dall’esterno del sistema, ma dall’interno, non da chi rifiuta il capitalismo, ma da chi lo pratica, dalla grande finanza, dagli uomini che muovono colossali fortune, dai fondi di investimento, dalle gigantesche multinazionali. Quanto è solido questo modello? Quando è coerente e fino a che punto è praticabile? Franco Debenedetti si è messo a separare il grano dal loglio e nel suo libro “Fare profitti. Etica dell’impresa” appena pubblicato da Marsilio, rimette in discussione quello che rischia di diventare “il pensiero unico” dell’era post Covid.

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Il populismo sparirà davvero solo quando la politica tornerà a difendere il profitto



di Ernesto Auci, 26 febbraio 2021

Nel suo recente libro “Fare profitti – Etica dell’impresa”, edito da Marsilio, l’ex senatore della sinistra ed ex manager Franco Debenedetti sostiene che il compito di un’impresa non è quello di distribuire dividendi sociali ma di fare correttamente il mestiere di generatore di profitti

La crisi dei subprime nel 2008 e più ancora l’esplosione della pandemia del Covid hanno provocato un diffuso senso di sfiducia nei confronti del mercato, del capitalismo, del modo di operare delle grandi imprese. È diventato quasi un luogo comune criticare il mercato quale responsabile di eccessi speculativi ed incapace di autoregolarsi, contrariamente a quello che sostengono i liberisti. Si moltiplicano gli studi che invocano un cambiamento radicale del capitalismo, che secondo alcuni deve essere salvato dall’avidità degli stessi capitalisti e secondo altri imbrigliato da una più penetrante presenza dello Stato anche nella gestione diretta delle imprese. È stato in particolare messo sotto accusa quello che viene definito il “mito” basato sul famoso articolo di Milton Friedman del 1970, secondo il quale il fine esclusivo della società per azioni deve essere quello di creare profitti per i soci.

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Il Vangelo capitalista




Il Commento Politico, 27 febbraio 2021

Nella seconda lettera ai Tessalonicesi, San Paolo è al tempo stesso tacitiano e chiarissimo: Quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi. Il messaggio è eloquente: occorre lavorare, intraprendere, fare quindi utili da impiegare anche tramite carità a favore di coloro che non possono lavorare, creare intraprese, generare quanto è necessario per sé e per la famiglia ed avere anche un sovrappiù da poter destinare ad altri meno privilegiati.
È bene ricordarlo a margine della pubblicazione del saggio di Franco Debenedetti Fare profitti – Etica dell’impresa (Marsilio, Venezia 2021), perché per decenni in Italia ha dominato una lettura dei Vangeli in chiave pauperista ed ultra-socialista che sembra voglia dare “un etica sociale” all’impresa, a prescindere dalla sua missione principale di “fare utili”.

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Viaggio alla scoperta della vera natura del business




di Alessandro De Nicola, 11 marzo 2021

«The business of business is business » , con questa frase icastica il Nobel Milton Friedman riassunse la missione delle imprese: fare affari, punto e basta. Il libro Fare profitti. Etica dell’impresa di Franco Debenedetti, imprenditore, parlamentare per tre legislature e oggi presidente dell’Istituto Bruno Leoni, prende le mosse proprio dal famoso saggio di Friedman, pubblicato circa 50 anni fa il cui titolo era Le responsabilità sociale delle aziende consiste nel far crescere i profitti.

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Profitto, Dio del mercato, e l’eresia della responsabilità sociale (dimenticando Olivetti)




di Furio Colombo, 29 marzo 2021

Franco Debenedetti, imprenditore, investitore, colto e cauto conservatore e – per un periodo – senatore Pds-Ds, pubblica un libro (Fare profitti, etica dell’impresa, Marsilio Editore) che è come un manuale di navigazione.
Non offre norme, ma ambienta il lettore nei grandi e continui pericoli del mare e – come nei viaggi di Ulisse – delle sue seduzioni: l’imprenditore si deve far legare all’albero maestro della sua unica vocazione e missione, fare profitto, stando alla larga dalla contagiosa illusione secondo cui la ricchezza può tutto, anche invadere spazi vuoti e abbandonati dallo Stato, provvedendo a tutti i bisogni (salute, cultura)..

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Azionisti e stakeholder: la torta può crescere per tutti



di Fracesco Vella, 07 aprile 2021

[...] ci sono invece i critici di questa posizione, che difendono a spada tratta il paradigma del profitto e ritengono che quello che viene definito stakeholderism “sarebbe dannoso per shareholder, stakeholder e per la società tutta”, secondo le parole di Franco De Benedetti, che ha di recente pubblicato un volume, decisamente controcorrente e significativamente intitolato “Fare profitti. Etica dell’impresa”.

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L’etica del profitto. Confronto fra Marcello Messori e Franco Debenedetti



di Marcello Messoni e Franco Debenedetti, 10 maggio 2021

Parafrasando Milton Friedman, Franco Debenedetti sostiene che l’impresa capitalistica adempie al suo compito sociale e soddisfa i propri principi etici solo se persegue la massimizzazione del profitto. Di conseguenza il suo originale e articolato volume, Fare profitti. Etica dell’impresa (Marsilio: Venezia 2021), mira a provare la dominanza analitica e fattuale della cosiddetta shareholder value rispetto alla stakeholder value, ossia la dominanza del principio della massimizzazione del valore attuale per gli azionisti di ogni data impresa rispetto al principio della composizione fra i contrastanti interessi propri dell’eterogeneo insieme di quanti partecipano alla vita di quella stessa impresa. [...] (Messori)
[...] “Le clausole contrattuali – scrive Messori – lasciano un reddito residuo e quindi occorre definire una regola per l’attribuzione di tale residuo.” Ognuno dei contratti di cui consta l’impresa, anche se basato su una norma di legge, lascia un largo margine di interpretazione oltre che di integrazione, e non solo da parte del management. Pensiamo ai contratti nazionali del lavoro dipendente: sono le organizzazioni sindacali dei lavoratori ad opporsi ai contratti aziendali, anche se questi prevedono, oltre al salario fisso, una parte variabile legata alla produttività, che solo a livello aziendale può essere misurato con precisione e attribuito con giustizia. [...] (Debenedetti)

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Franco Debenedetti: capitalisti, non vergognatevi del profitto



di Stefano Lepri, 30 maggio 2021

Una stranezza italiana è che si discuta aspramente di neoliberismo in un Paese che i suoi Reagan e Thatcher non li ha avuti mai (Silvio Berlusconi per un po’ fece finta). La sinistra tende a dare del neoliberista a tutti gli avversari, compreso Matteo Salvini che proprio non c’entra. I neoliberisti veri, sapendo di essere pochi, reagiscono con vivacità all’assedio.
Franco Debenedetti, colto capitalista e manager, in passato aveva tentato di predicare alla sinistra le virtù del mercato, come senatore nelle liste del Pds dal 1994 al 2006; poi ha perso le speranze. Nel suo ultimo libro (Fare profitti. Etica dell’impresa, Marsilio, pp. 320, € 18) se la prende soprattutto con i capitalisti, esortandoli a non vergognarsi del profitto.

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“The business of business is business”



Sono intervenuti: Maria Pierdicchi, Alessandro De Nicola, Franco Debenedetti, Eric Ezechieli, Ugo Loeser, Stefano Micossi e Marco Ventoruzzo.
Apertura lavori: Alessandro De nicola


Stato e mercato. Intervista a Franco Debenedetti



di Lorenzo Benassi Roversi, 29 settembre 2021

Lorenzo Benassi Roversi intervista Franco Debenedetti su alcuni aspetti del dibattito politico ed economico attuale. In una situazione nella quale da più parti il liberismo è oggetto di critiche sotto molteplici punti di vista la posizione di un economista come Franco Debenedetti si pone invece a difesa di questo approccio. Per contribuire al dibattito e fornire elementi di valutazione al lettore, presentiamo, oltre a diverse voci critiche, anche il punto di vista di chi argomenta a favore di questo approccio economico e culturale. Questo dibattito assume particolare rilevanza in un momento in cui le necessità sanitarie dettate dalla pandemia e l’attesa dei fondi del PNRR riportano lo Stato e il suo ruolo economico al centro della scena. La visione di Debenedetti si concentra sul mercato, il cui dinamismo intrinseco sarebbe animato dalla ricerca del profitto. Quanto al rischio di un ruolo troppo invasivo dei poteri pubblici, emerge una visione meno negativa rispetto a precedenti occasioni.

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