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→  febbraio 12, 1994


Cosa chiede Franco Debenedetti, presidente della Fondazione Olivet­ti, a un Governo e a uno Stato pro­gressista? «Che non intervenga direttamente in economia come produttore di beni e come unico erogatore di servizi. Chiediamo soprattutto un quadro chiaro di regole che inseriscano dovunque nel mer­cato elementi di concorrenzialità. Ma il Go­verno dovrebbe anche e soprattutto svol­gere un ruolo di stimolo che consiste nel­l’individuazione dei veri orizzonti strategi­ci per le imprese. E dovrebbe anche inter­venire per evitare la spaccatura tra posti di lavoro ben protetti, che finiscono inevita­bilmente per introdurre elementi di distor­sione nella concorrenza, e occupazioni più incerte».

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Pubblicato In: Varie
→  febbraio 1, 1994


Sembra diffondersi la richiesta (e l’offerta) agli imprenditori di assu­mere responsabilità politiche diret­te; l’opinione che le loro esperienze e capacità possano contribuire alla soluzione dei nostri problemi, non solo direttamente, nella condotta delle loro imprese, ma anche indirettamente, applicandole alla gestione della cosa pubblica. Berlusconi viene accreditato di capacità politiche in quanto ritenuto imprenditore di successo, e c’è da credere che siano le indagini demoscopiche a suggerirgli di reclutare tra gli imprenditori i candidati del suo partito. La costituzione di un gruppo di imprenditori in Alleanza Democratica non ha solo lo scopo di fornire la garanzia che il polo progressista è impegnato su un programma di politica economica rispettoso delle esigenze delle imprese. E l’invito ad un maggiore im­pegno in politica è stato rivolto recentemente agli imprenditori dallo stesso Presidente Scalfaro.

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Pubblicato In: Varie
→  gennaio 24, 1994


Quanti posti di lavoro sarebbero sufficienti per fare i beni che oggi vengono prodotti, applicando il mas­simo livello di tecnologia di­sponibile? Il calcolo, per la Germania, porterebbe ad una disoccupazione del 38%: e per l’Italia non sa­rebbe probabilmente molto diverso. L’assurdità sta nel metodo o nell’impostazione concettuale con cui viene af­frontato il problema della di­soccupazione?

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  gennaio 1, 1994


Come reagiranno i mercati finan­ziari? ci si è chiesto con preoccu­pazione, noti che furono gli exit­poll delle ultime elezioni. Pochi giorni prima si era nuovamente agitato il sospetto di manovre della “speculazione internazionale”.

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Pubblicato In: Varie
→  dicembre 17, 1993


L’aumento prepotente delle nascite di figli illegittimi, cioè venuti al mondo al di fuori di un nucleo familiare tradizionale, deve considerarsi una normale evoluzione dei costumi delle società metropolitane, oppure un nuovo fattore di allarme e destabilizzazione? La domanda può forse scandalizzare i laici fautori dei diritti civili, ma su di essa riflettono pure gli economisti e i sociologi.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  dicembre 1, 1993


A volte a far notizia non sono i fatti, ma i commenti sui fatti: è quanto è successo per l’esperimento di scissione di un embrione umano che, lanciato dal “New York Times” come donazione, scatenò indignazione di scienziati, anatemi di moralisti, catastrofismo di sociologi, diede l’occasione ai politici di stracciarsi le vesti e di avvolgersi nella bandiera:
alternativamente. Prima sui quotidiani, per più giorni a doppie pagine, poi sui settimanali, addirittura le copertine di “Time”, “Newsweek”, “Spiegel” e chissà quanti altri: adesso sarà diventato parte di quel sedimento di giudizi e pregiudizi di che è fatta l’opinione pubblica.

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Pubblicato In: Varie