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→  gennaio 14, 1999


Le modifiche che TIM e Omnitel avevano voluto apportare alle tariffe per chiamate da rete fissa a reti mobili, e le vivacissime polemiche cui hanno dato origine, sollevano questioni che toccano tre aspetti.

1. Di concorrenza: i due operatori hanno colluso per formare un cartello?
2. Di mercato: globalmente si trattava di un aumento o di una riduzione di prezzo? come toccava le varie categorie di utenti?
3. Di regolazione: che rilievi si possono fare sulle varie autorità coinvolte – delle Comunicazioni, Antitrust, Ministero- e sugli strumenti legislativi?

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  gennaio 13, 1999


Si continua a ragionare su ciò che le Fondazioni fanno mentre il problema sta in che cosa le Fondazioni sono

“E’ mio il nome che sta sul tetto del suo ufficio”. Henry Ford II aveva licenziato Lee Iacocca “per questioni di chimica”, e agli azionisti e analisti che gli rovesciavano addosso critiche feroci, così ricordava la legge base della società capitalistica: le decisioni di chi ha la maggioranza sono legittime anche quando appaiono – o sono – sbagliate.

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Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali
→  gennaio 7, 1999


In Italia molti hanno accusato il governatore Fazio di essere alla testa del partito euro-scettico. In Germania, nel corso di tutta la campagna elettorale Schröder si è conquistato sul campo il titolo di eurofobo. Perché Kohl era troppo eurofilo, si diceva, anzi perché era il padre della moneta unica come condizione per­ché la riunificazione tedesca non inquietasse i partner europei. Ora che Schröder siede alla cancelleria te­desca è più che legittimo, oltre che curioso, fare un paragone a distanza tra la sua Germania e l’Italia in nome della quale ammoniva il governatore. Chi è il vero eurofobo? Uno solo, nessuno o tutti e due?

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Pubblicato In: Varie
→  gennaio 1, 1999


“Perché essere ottimisti sul futuro del lavoro”
a cura di Maurizio Rojas
Prefazione di Franco Debenedetti
Carocci Editore, Roma 1999.


1.Questo non é un altro libro sulla disoccupazione. Questo é un libro sulle false spiegazioni, sugli errori predicati dai falsi profeti. Ma a differenza dei falsi profeti che, secondo la Scrittura, prima della fine del mondo inganneranno anche i fedeli facendo miracoli, questi falsi profeti ingannano i lavoratori pronosticando per il nuovo millennio un’altra apocalisse, l’ineluttabile avvento della fine del lavoro. “Invece di fare qualcosa per la nostra disoccupazione di massa e la crescente difficoltà che incontriamo a essere parte dello sviluppo del mercato globale”, scrive Rojas ( pag. VII), “noi siamo disposti a interpretare questi problemi come l’evidenza palmare della fine del mondo qual è oggi”.

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→  dicembre 30, 1998


Fino all’altro ieri erano in pochi in Italia ad amare il mercato. Ultimamente sembrano diventati tanti: peccato che da parte di molti l’abbraccio sia così stretto da diventare soffocante.
Sulla questione del numero delle piattaforme digitali, il Ministro Cardinale si era prontamente messo alla testa dei sostenitori della piattaforma unica: “tutti insieme appassionatamente” per amor di mercato, che non avrebbe retto due concorrenti. Quando Telecom, stanca della telenovela con RAI, nonostante le resistenze politiche sfiorassero il ricatto, sigla un accordo con Murdoch e rompe il tabù– questo almeno va riconosciuto a Rossignolo- Salvatore Cardinale é fermissimo nell’invocare maggioranza italiana nel capitale di entrambe le joint venture: per amor di mercato, che va protetto dai pescecani australiani.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  dicembre 30, 1998


Fondazioni Bancarie.
Gradualismo o Tempestività nelle dismissioni?
Proposte per il legislatore.

Associazione borsisti Marco Fanno, N. 5, 1998
Interventi di Mauro Agostini, Franco Debenedetti, Mario Draghi, Gianfranco Imperatori, Marcello Messori, Roberto Pinza, Pasquale I. Scandizzo.


Mi ha colpito il fatto che, nel giro di pochi giorni, il te­ma, — annoso ed assai frequentato, ma sempre attuale con la sua irrisolta incombenza — di quella specie di condanna per cui sono così poche le imprese italiane che da piccole diven­tano grandi, abbia ricevuto attenzioni sia pure provenienti da parti così diverse tra loro per collocazione politica e per ruoli istituzionali.

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Pubblicato In: Convegni