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→  giugno 9, 2000


«E’ mancata la risposta dell’offerta. L’erosione delle nostre quote di mercato risulta più am­pia di quella imputabile ai costi relativi». Nelle considerazioni finali del Governatore quest’an­no c’erano parole che sono par­se severe verso gli imprendito­ri: non è colpa solo della politi­ca e del Governo se il sistema Italia ha perso drammaticamen­te in competitività rispetto ai partner europei. Lo spunto è stato colto subito da Cofferati «Le amnesie degli industriali e i sacrifici per l’euro» La Repub­blica del 4 giugno); e l’avvoca­to Agnelli ha positivamente commentato l’equilibrio e l’equanimità che, anche grazie a questo passaggio, connotano l’intero ragionamento sviluppa­to da Antonio Fazio. Ma a ben vedere si tratta di un rilievo che gli imprenditori non hanno nes­suna ragione di prendere come un’ accusa.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  maggio 29, 2000


Alla fine della legislatura mancano in ogni caso pochi mesi. Sarebbe un errore pensare che il problema di fondo per i Ds sia quello della coalizione. Il problema dal quale partire li investe direttamente: è invece quello su cui nel concitato travaglio successivo al referendum non si è visto nessun dibattito né confronto aperto: la propria strategia, il bilancio e il programma con il quale presentarsi alle prossime elezioni. La sola novità sono state le prese di posizione sui mass media: non solo più la sinistra sindacale di Luciano Chiarante e di Fulvia Bandoli, ma anche il ministro Cesare Salvi ha dato voce a chi ritiene che l’obiettivo debba essere recuperare i delusi «dicendo qualcosa di sinistra», e la strategia un ricompattamento che guardi fino à Cossutta e Bertinotti.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  maggio 25, 2000


Perché, in queste prime settimane del suo nuovo governo, non sembra che Giuliano Amato stia ripetendo il “miracolo politico” che seppe offrire al paese tra il 92 e il 93? A chiederglielo è un centrosinistra sconfitto alle regionali, in cerca di formule che non lo facciano esplodere, e in cui – temo – il verbo riformista rischia di annegare tra tensioni neocentriste e sinistra antagonista. Il rischio di ridursi a un governo debole e rissoso è sotto gli occhi di tutti. Ho l’impressione, allora, che si debba partire proprio dall’aspra e impropria requisitoria di Antonio Di Pietro in Senato.

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Pubblicato In: Giornali, Panorama
→  maggio 11, 2000


Se fosse vero quello che ambiguamen­te fanno intendere i sindacati, e cioè che con il referendum si legalizzano i licenziamenti ingiustificati, ovviamente voterei No. Invece così non è, il divieto di licenziamenti antisindacali o discriminatori rima­ne in vita esattamente come prima; abrogando l’arti­colo 18 dello Statuto dei lavoratori si leva solo ai giu­dici il compito di stabilire se è vero o no che un’azien­da non ha più lavoro da dare, e quindi il potere discre­zionale di ordinare il reintegro del lavoratore licenziato: magari dopo due anni di incertezze per tutti.

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Pubblicato In: Giornali, Panorama
→  maggio 11, 2000


Sull’e-mail inviata da Giuliano Amato al premier inglese

Giuliano Amato in prudente attesa del voto ascolta parlamentari della maggioranza e dell’opposizione che si alternavano ai microfoni. Ogni tanto scriveva una frase sul foglio davanti a sé. Dalla minuta recuperata da un cestino, si è accertato che non si trattava di appunti, bensì di una bozza della e-mail che la sera avrebbe voluto inviare al premier britannico, il suo amico Tony Blair.

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Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali
→  maggio 9, 2000


II dibattito pubblico che si è andato sviluppando intorno alla vicenda Umts, gli argomenti usati per difendere il primitivo progetto di assegnazione delle licenze, forniscono interessanti spunti di riflessione. Nel dibattito è possibile distinguere due fasi, una precedente e l’altra seguente la dichiarazione di Amato, che, nel discorso per la fiducia, fissava un limite inferiore — 25.000 miliardi — per le 5 licenze in palio.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore